Aggredito col machete, il capotreno
in aula: "Voglio guardarli in faccia"

Aggredito col machete, il capotreno ​in aula: "Voglio guardarli in faccia"

di Angela Calzoni
Voleva guardare negli occhi i suoi aggressori. Carlo Di Napoli, il capotreno di Trenord assalito l'11 giugno scorso da un gruppo di sudamericani, che gli hanno quasi staccato un braccio con un machete, ha scelto di partecipare alla prima udienza a carico dei suoi aggressori. In aula c'era anche il collega Riccardo Magagnin, che era con lui alla fermata di Villapizzone quando i latinos li hanno attaccati perché non volevano pagare il biglietto del treno.


Entrambi i ferrovieri si sono costituiti parte civile, insieme a Trenord, contro i sei sudamericani. Oltre a Josè Ernesto Rosa Martinez, il salvadoregno che ha colpito con il machete Di Napoli, sono imputati Jackson Lopez Trivino, Andres Lopez Barraza e Alexis Ernesto Garcia Rojas, arrestati dalla polizia nelle ore successive all'aggressione. Tutti hanno optato per il rito abbreviato, che consente lo sconto di un terzo della pena. Con loro sono comparsi davanti al gup Alfonsa Ferraro anche altri due salvadoregni, Kevin Jeovanni Vasquez Majano e Henry Alexander Cortez Gonzales, di 23 e 24 anni, individuati e arrestati nelle settimane successive all'aggressione.

Trivino e Barraza hanno chiesto di essere interrogati nella prossima udienza, fissata per il 18 gennaio. Un altro imputato, Cortez Gonzales, rilascerà invece spontanee dichiarazioni. Il giovane ha offerto, inoltre, la somma di cinqucento euro ai due ferrovieri, che i loro legali hanno accettato come «acconto di un eventuale risarcimento».

Di Napoli sta recuperando lentamente la funzionalità del braccio che i membri della banda, vicini alla Mara Salvatrucha, temibile organizzazione criminale, gli hanno quasi amputato. «Sono ancora in cura, ma ci sono segnali di miglioramento», ha spiegato Di Napoli dopo l'udienza. «Per recuperare del tutto potrebbero servire ancora dai 9 ai 12 mesi - ha proseguito - spero di poter tornare al più presto al lavoro e lasciarmi alle spalle questa brutta esperienza».
Ultimo aggiornamento: Martedì 15 Dicembre 2015, 09:44
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