I tifosi ultrà, che erano stati indagati in stato di libertà dalla DIGOS, sono tutti appartenenti alla tifoseria «Curva Sud» ed in passato erano già stati destinatari di analoghi provvedimenti. I provvedimenti adottati - spiega la questura - vietano ai suddetti tifosi di accedere a tutti gli impianti sportivi del territorio nazionale e degli stati membri dell'Unione Europea per un periodo di anni cinque, in occasione delle seguenti manifestazioni calcistiche: Campionati di serie A, B, Lega Pro, Lega Nazionale Dilettanti, Champions League, Europa League, Coppa del Mondo per Club, Tim Cup, Supercoppa Italiana, Supercoppa Europea, Trofeo Berlusconi, Trofeo Tim, Trofeo Birra Moretti, Campionato Primavera, Primavera Tim Cup, Supercoppa Primavera Tim, incontri della Nazionale Italiana di calcio di tutte le categorie, partite amichevoli.
I DASPO prendono spunto da quanto accaduto il 9 aprile scorso durante la partita Milan-Juventus.
In particolare, all'inizio della partita, durante la realizzazione di una coreografia organizzata dai supporters del Milan, è stato esposto uno striscione recante il nome del sodalizio ultras «Curva Sud» sugli spalti solitamente occupati dai membri del sodalizio ultras Commandos Tigre, al «primo anello blu. Dopo che questi ultimi hanno cercato di rimuovere lo striscione, alcuni membri della Curva Sud, al secondo anello blu dello stadio, hanno abbandonato il proprio settore e, oltrepassato con la forza il controllo degli stewards posti a presidio dei diversi settori dell'impianto sportivo, si sono portati nel settore dei Commandos. Solo il rapido intervento degli agenti della DIGOS e degli stewards ha permesso di evitare che le due fazioni venissero a contatto.
Ultimo aggiornamento: Martedì 14 Giugno 2016, 16:37
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