Andrea, ucciso da un'auto ad appena 15 anni.
8 mesi al pirata. La mamma: "Non sono nulla"
LA MAMMA «Otto mesi di carcere non sono nulla, ma sono comunque un tempo sufficientemente lungo per rendersi conto di ciò che ha fatto, e del suo comportamento post tragedia in cui non ha mai avuto nemmeno la sensibilità e il coraggio civile di chiedere scusa. Ma io rimango coerente con quanto da me dichiarato subito dopo e cioè che chiedevo una pena simbolica, 20 giorni di galera e non 20 anni quindi va bene così». Lo ha dichiarato Elisabetta Cipollone, mamma del 15enne ucciso il 29 gennaio 2011 sulle strisce pedonali a Peschiera Borromeo, commentando la sentenza con cui la cassazione ha confermato la condanna a 3 anni e 8 mesi di reclusione per l'automobilista che lo ha investito e che ora sconterà 8 mesi della pena in carcere, dal momento che la legge non concede l'affidamento in prova ai servizi sociali per pene superiori ai 3 anni. «Dedico questa vittoria a chi non ha avuto un briciolo di giustizia, a chi la sta ancora aspettando, a chi, purtroppo, non l'avrà in futuro. Dedico questa vittoria a mio figlio Andrea e a tutte le vittime della strada», ha detto ancora Cipollone, per la quale questa sentenza dev'essere «di monito a tutti coloro che usano la vettura senza cervello, e senza rispetto per la propria e altrui esistenza» e «di monito a tutti coloro, compresi alcuni avvocati che si permettono di dire : 'Tanto per queste cose non va in galera nessunò come se la vita umana contasse meno di nulla».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 19 Settembre 2014, 16:26
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