Aids, a Milano tre contagi al giorno.
In Galleria arrivano le coperte del ricordo

Aids, a Milano tre contagi al giorno. ​In Galleria arrivano le coperte del ricordo

di Simona Romanò
L'allarme Aids non finisce: ogni giorno, a Milano, 3 persone sono contagiate dal virus dell'Hiv, ma non lo sanno e rientrano nel cosiddetto «bacino degli inconsapevoli». E altre 3 scoprono di essere sieropositive dopo aver effettuato il test specifico, oppure per caso, in seguito a esami clinici.





Nel 2012 si sono registrati a Milano 572 nuovi sieropositivi e il trend del 2013 è pressoché uguale, tanto che si parla di 26mila persone in Lombardia, il 60% delle quali risiede in città, dove è in cura nelle strutture ospedaliere (circa 6.500 al Sacco). Sono alcuni numeri presentati da Gianmarino Vidoni, direttore del Centro di riferimento Hiv-malattie trasmesse sessualmente dell'Asl Milano, per la Giornata mondiale contro l'Aids, celebrata oggi con tante iniziative per sensibilizzare l'opinione pubblica: «L'Hiv è ora sottovalutato - spiega Vidoni - e non fa più la paura che incuteva nel '94-‘95 quando di Aids si poteva morire in 6 mesi, perché adesso ci sono le terapie farmacologiche che permettono di tenere sotto controllo il virus, senza che degeneri in Aids, ma è una patologia cronica, inguaribile. Si è abbassata la guardia, con l'abitudine diffusa del sesso, anche occasionale, senza preservativo a tutte le età». Non è un caso che l'80% è stato infettato da rapporti non protetti (il 42% eterosessuali) e soltanto il 5.3% dallo scambio di siringhe tra tossicodipendenti.



L'epidemia non è affatto finita: infatti, aumentano gli infettati da Hiv, mentre crollano i casi conclamati di Aids (da 81 nel 2010 si è scesi a 65) e di decessi. Ma il numero di neo-infetti è costante da almeno un decennio: il 70% sono uomini dai 30 ai 39 anni. «Una patologia trasversale che colpisce indistintamente, non è vi quindi uno stereotipo», sottolinea poi Vidoni. L'arma vincente è la diagnosi precoce, con l'invito a sottoporsi al test a tutti coloro che hanno avuto comportamenti sessualmente a rischio.

In prima linea per contrastare una delle malattie del secolo è anche Palazzo Marino: 130 le persone, fra sieropositive o affette da Aids, che grazie ai servizi dalla Casa dei Diritti hanno ricevuto assistenza sanitaria, accoglienza abitativa in strutture apposite, supporto psicologico e per il reinserimento nel mondo del lavoro.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 1 Dicembre 2014, 09:17
© RIPRODUZIONE RISERVATA