Yara, Bossetti e la sabbia comprata a Chignolo.
Le testimoni: "Faceva 4 lampade alla settimana"

Yara, Bossetti e la sabbia comprata a Chignolo. Le testimoni: "Faceva 4 lampade alla settimana"
BERGAMO - Tra i testimoni sentiti durante il processo a Massimo Bossetti, accusato dell'omicidio di Yara Gambirasio, c'è anche Giancarlo Bonacina, uno dei soci della Edil Bonacina di Chignolo d'Isola, dove il muratore comprò della sabbia due settimane dopo la scomparsa della 13enne di Brembate. Secondo Bonacina, Bossetti non era un cliente abituale e non si faceva vedere a Chignolo da molto tempo. Poi quell'acquisto inaspettato, che secono gli inquirenti potrebbe essere stato soltanto un pretesto per tornare nella zona in cui era stata uccisa Yara. La difesa sostiene che Bossetti lavorasse in un cantiere nelle vicinanze, ma in un periodo differente.


TENSIONE IN AULA Momenti di tensione nell'aula del processo a Massimo Bossetti, imputato per l'omicidio di Yara Gambirasio, quando il pm Letizia Ruggeri ha fatto sapere che, per il pomeriggio, sono state citate quattro dipendenti di centri estetici frequentati dal muratore.

La difesa è insorta parlando di "effetto sorpresa". "Abbiamo la necessità - hanno detto i legali - di preparare scrupolosamente tutte quante le udienze, per fare domande ai testi".

"È diritto del pm citare qualunque teste ritenga", ha risposto il magistrato. Ne è nata una discussione molto animata. In precedenza erano stati sentiti la commercialista di Bossetti, il carrozziere presso il quale faceva riparare il suo furgone e altri testimoni.




I TESTIMONI Nel processo a Massimo Bossetti, accusato di aver ucciso Yara Gambirasio è stata sentita un'impiegata di una ditta di materiali edili a Villa d'Adda la quale ha riferito di una fattura fatta a Bossetti il 26 novembre del 2010, il giorno della scomparsa di Yara mentre un'altra fattura fu rilasciata a Bossetti il 9 dicembre del 2010 relativa all'acquisto di sabbia presso un'altra azienda.

La commercialista del muratore non ha ricordato con esattezza in quali giorni l'imputato (che aveva sostenuto sempre il 26 novembre 2010) sia andato nel suo studio. Anche un carrozziere non ha ricordato se effettivamente quel giorno Bossetti sia andato da lui ma le fatture relative alla riparazione dell'autocarro Fiat Daily del muratore risale alla metà di ottobre del 2010. Il processo prosegue con la testimonianza di alcuni edicolanti da cui Bossetti sostiene di essere stato quel giorno.

LE LAMPADE I dipendenti di due diversi centri estetici, uno a Brembate di Sopra e l'altro a Curno, hanno raccontato, nell'aula dell'udienza a Massimo Bossetti, che il muratore era solito farsi delle lampade «due volte alla settimana». Una circostanza che rientra, secondo l'accusa, tra le contraddizioni nei racconti di Bossetti, il quale, dopo il fermo aveva detto di farsi raramente le lampade. In seguito, il muratore aveva raccontato di aver negato di farsi frequentemente le lampade per il timore di litigare con la moglie, Marita Comi, perchè lo avrebbe accusato di spendere troppo soldi. Il processo riprende l'11 dicembre.
Ultimo aggiornamento: Sabato 28 Novembre 2015, 09:36
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