"Yara è salita sul furgone di Bossetti:
le prove sui leggins della vittima" -Foto
di Giammarco Oberto
È con il lavoro certosino sul furgone del carpentiere di Mapello che gli specialisti del Ris hanno trovato quella che gli inquirenti definiscono la prova regina che inchioda il 44enne in carcere da otto mesi con l’accusa di essere il carnefice di Yara Gambirasio: alcune fibre isolate dai leggins neri che la ragazzina indossava quel 26 novembre 2010 combaciano con quelle dei sedili del furgone del carpentiere. Esili fili di stoffa trovati sulla parte esterna dei pantaloni, che dopo un’analisi definita «rigorosa» rendono evidente che la 13enne salì a bordo del furgone di Bossetti.
Le indagini del resto avevano già accertato che l’Iveco Daily un’ora prima del sequestro - quindi tra le 18 e le 19 - era passato più volte sotto le tre telecamere a ridosso della palestra di Brembate dove Yara si stava allenando. La targa però non era visibile, e non lo era neppure il guidatore. Ma dopo l’arresto di Bossetti, il 16 giugno dell’anno scorso, tutti i tasselli sono andati al loro posto e un esperto dell’Iveco, interpellato dalla Procura, aveva confermato che il mezzo che gira intorno alla palestra e quello di Bossetti sono lo stesso furgone. E c’è anche il pc del carpentiere a metterlo alle corde: ha rivelato le sue ricerche sui siti porno di ragazzine dall’aspetto virginale e i capelli rossi. Come Yara.
Bossetti continua imperturbabile a respingere le accuse. Parla il suo avvocato, Claudio Salvagni: «Un conto è dire se c’è compatibilità tra quanto trovato sui leggins e il materiale presente sul furgone. Un altro è dire se è compatibile con un tipo di tappezzeria di serie, che in questo caso indicherebbe solo un tipo di furgone».
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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 18 Febbraio 2015, 09:24
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