"Vieni in bagno ti do un regalo", 16enne
violentata a scuola dal bidello -Foto/Video

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RAGUSA - 'You are my wife, do you remember?'. 'Tu sei mia moglie, ti ricordi?'. Così il bidello di 53 anni cerca di fare pressioni psicologiche su una migrante di 16 anni, non accompagnata, che frequenta la scuola in cui lavora per convincerla ad avere rapporti sessuali con lui. La richiesta pressante, poi sfociata in violenza, è ripresa da una telecamera che la polizia di Stato di Ragusa ha messo nell'aula della classa della scuola frequentata dalla minorenne. L'uomo è stato fermato dalla squadra mobile della Questura. Il Gip ne ha poi disposto gli arresti domiciliari. 
 
 

Dai filmati si vede anche lui che cerca di convincerla a seguirla, 'tentandolà anche con una gomma da masticare. «I have a chewing gum in my pocket (ho un gomma da masticare in tasca)», le dice in un inglese molto scolastico mentre sono soli in aula e la invita a seguirlo: «come here... (vieni qua...)». Fino alla proposta oscena: «Vuoi venire con me in bagno? Vieni ti do un regalo. Vuoi venire con me in palestra?». La ragazza accetta l'invito, nonostante le rigide istruzioni ricevute dalla squadra mobile della Questura di Ragusa, intervenuta dopo la denuncia di un'educatrice del centro dove la minorenne era ospite, di non seguire l'uomo, di non restare sola con il bidello per alcun motivo. Lui la porta in un bagno della palestra, in una zona deserta della scuola, dove avrebbe abusato di lei, costringendola a compiere un atto sessuale.
La ragazzina torna in classe, scappa e torna nel luogo in cui si sente protetta: la comunità che la ospita da quattro mesi, da quando è sbarcata senza familiari in Sicilia. La polizia di Stato non aspetta altro tempo e ferma il bidello. Agli agenti della squadra mobile dice che era lei che lo seguiva e poi negherà qualunque atto sessuale, e che la simpatia che provava per la ragazza potrebbe essere stata fraintesa. I magistrati delle Procure di Ragusa e Catania gli contestano il reato di violenza sessuale su minorenne e induzione alla prostituzione minorile aggravati dall'avere un dovere di vigilanza sulla ragazzina e perché i fatti contestati sono avvenuti durante l'orario scolastico. Nell'ordinanza il Gip Andrea Reale sottolinea l'esistenza di gravi indizi di colpevolezza, il concreto pericolo di reiterazione del reato e la spregevole personalità manifestata dall'indagato nei confronti di una debole vittima, una minorenne straniera senza familiari in Italia. Ma ritiene anche che occorre tutelare la libertà personale, tenere conto dello stato di incensurato dell'indagato e della sua parziale ammissione delle condotte di avances sessuali verso la minorenne. Tenuto anche conto del sincero pentimento espresso dall'uomo nell'interrogatorio di garanzia, il Gip Reale ha ritenuto opportuno disporre per il bidello gli arresti domiciliari. Secondo l'avvocato Giorgio Terranova, che assiste l'indagato assieme al penalista Enrico Platania, «ci sono gli elementi per permettere di fare chiarezza sulla vicenda».

Ultimo aggiornamento: Martedì 7 Giugno 2016, 19:36
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