Si sposa, licenziato a fine contratto: reintegrato per la legge che garantisce le donne. E' il primo caso in Italia

"Vietato" licenziare dopo le nozze: adesso vale anche per i maschi
VICENZA - Trevigiano 41enne era stato licenziato dalla Cna, sulla base di un contratto di outsourcing con una società consortile, a poche settimane dalle nozze, ma lui  ha fatto ricorso chiedendo il reintegro e il tribunale civile di Vicenza gli ha dato ragione grazie a una legge di 54 anni fa "a difesa delle lavoratrici" che vieta i licenziamenti dal momento delle pubblicazioni fino a un anno dopo il matrimonio.

La sentenza  pubblicata e resa nota  alcuni mesi fa costituisce una grande novità perché riguarda un dipendente maschio. Nella decisione, il giudice scrive che la previsione contenuta nella norma del 1963 «sembrerebbe applicabile esclusivamente alle lavoratrici, nulla disponendo in ordine ai lavoratori. Il tribunale ritiene che si tratti di un silenzio normativo integrante una lacuna della disciplina, da colmare per via interpretativa». Da qui, l'indicazione non solo dell'entrata in vigore successivamente alla legge del codice delle pari opportunità, ma anche di altre norme che impongono di fatto di non operare distinzioni tra lavoratori e lavoratrici e quindi di una applicazione del «periodo protettoœ anche allo sposo. 

Ultimo aggiornamento: Domenica 30 Aprile 2017, 19:24
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