Ma la madre del piccolo, una 42enne, nel corso del secondo trimestre di gravidanza aveva eseguito ambulatorialmente all'ospedale di Noventa una ecografia morfologica, e l'esito era stato confortante: la dottoressa le aveva detto che tutto era a posto e in questo senso aveva anche emesso un referto. Dopo il parto i genitori hanno quindi chiesto all'Ulss 6 il rilascio di una copia autentica dell'esame, ma l'hanno ottenuto solo dopo non poche insistenze. A quel punto si sono trovati in mano un referto molto diverso, che parlava di una anomalia scheletrica parzialmente valutabile.
L'esposto presentato in Procura ha dato inizio ad indagini che hanno portato ad una perquisizione a Noventa e ad una consulenza informatica che avrebbe permesso di dimostrare come il referto fosse stato manomesso nel febbraio 2014, poco prima della consegna, forse per cercare di mettere una 'pezza' all'errore compiuto in precedenza.
Ora la ginecologa avrà una ventina di giorni per chiedere di essere sentita o per presentare memoria difensiva.
Ultimo aggiornamento: Martedì 28 Ottobre 2014, 09:12