"Veronica è innocente". Parla Carmen, la nonna
di Loris. "Davide non doveva abbandonarla"

"Veronica è innocente, ne sono certa". Carmen, la nonna di Loris: "Davide non doveva abbandonarla"

di Valeria Arnaldi
ROMA - I tentativi di suicidio, il carattere morboso, il parto, la distanza dalla famiglia d’origine, poi l’accusa di omicidio. Carmen, la madre di Veronica Panarello, ha scelto i microfoni di Domenica Live per parlare della morte del piccolo Loris e ricostruire la storia della sua famiglia e la personalità di Veronica. Ma anche i racconti della zia di Loris, Antonella.



Di fronte alle immagini della zona in cui vivevano, vicino al mulino, dove Antonella ha guidato le telecamere, Carmen dice “No, io non riconosco questi luoghi”.



I TENTATIVI DI SUICIDIO

I punti da chiarire sono molti. Tra i primi, i tentativi di suicidio raccontati dalla sorella di Veronica e da alcune amiche.

















“Veronica non ha mai tentato il suicidio – dice Carmen - Aveva otto anni. Non voleva andare a scuola. L’ho portata alle maestre. Ha aperto la finestra dicendo mi butto, mi butto, ma poi mi ha detto che voleva solo venire a casa da me. Eravamo molto legate.



Un tentativo di suicidio ci sarebbe stato, però, quando più grande, Veronica avrebbe tentato di impiccarsi vicino al mulino. A seguito di una telefonata della madre, dopo la quale Veronica sarebbe corsa dal padre a dirgli che la donna era al telefono con l’amante.



“Non era vero, accanto a me c’era mia madre. Aveva un rapporto morboso con me. Veronica poi ha chiamato i carabinieri, dicendo che si andava a suicidare. Mio marito non ha creduto alla figlia. Non è affatto vero che la fine del matrimonio è dipesa da lei”.



Un ulteriore tentativo Veronica lo avrebbe compiuto a 13 anni, bevendo un bicchiere di acqua con un po’ di varecchina.



“Era un modo per attirare l’attenzione. Se ce l’ha messa poi la varecchina, in ospedale non le hanno fatto neanche la lavanda gastrica”.



Poi il distacco dalla famiglia.



Dopo tre mesi di separazione dei genitori, quando la coppia si ricompone, Veronica dice che non voleva tornare a vivere con la famiglia



IL DISTACCO

“È andata a vivere con Davide. Da quel momento la famiglia Stival si è presa mia figlia. Per dieci anni. È nato Loris, io non c’ero. Ero andata tre giorni prima. Erano contenti sia lei che Davide. La famiglia di Davide non era d’accordo. Mia figlia mi disse che volevano farla abortire. Io le ho detto: loro non comandano niente, sei minorenne, siamo io e tuo padre che dobbiamo decidere, se vuoi lo puoi tenere. In ospedale noi non c’eravamo, come hanno fatto a firmare i documenti? Dopo un mese mi hanno portato il bambino a casa, ero contenta”.



Prossima al parto, Veronica non voleva vicino la madre.



“Davide mi ha detto che lei non mi voleva, io mi sono arrabbiata, e ci sono andata. Sono sempre stata disponibile. Io vivo per i miei figli. Quando hanno portato Loris ero felice. Io non ho mai litigato con Veronica o Davide, io ho sempre aspettato. Poi non ci siamo più visti. Dopo qualche mese, ero in Comune, ho visto mia figlia con la suocera, mi ha detto che era venuta per cambiare lo stato di famiglia di Loris, che risultava nel mio, volevo oppormi ma era tutto in regola. Io non ho detto mai nulla, perché non volevo urtare mia figlia, volevo rispettarla”.



LORIS, UN “SANTO”

Dopo mesi di silenzio, Veronica la chiama nel pomeriggio, chiedendole di andarla a prendere. “Sembrava agitata. Ha caricato la macchina con tutte le cose del bambino e Loris, l’ho portati a casa. Lui l’accusava di aver avuto una relazione, forse erano state alzate le mani. Non so di preciso cosa fosse successo. Poi è venuto Davide. E quella è stata l’unica volta in cui Loris è rimasto a dormire con me. Aveva quattro/cinque mesi. Poi non ho più visto Veronica. La mattina mi ha lasciato un biglietto con scritto. Ti ringrazio, ti lascio questi 50 euro per i miei fratelli, compraci quello che vuoi”.



L’ultima volta in cui Carmen ha visto Loris è stata per il battesimo, due anni e mezzo prima della morte del piccolo. “Lei mi ha detto che adesso che la suocera era separata, potevo andare anche io. Il bambino era bellissimo, un angelo. Poi di nuovo silenzio, fino al mese prima della tragedia. Le ho detto: tuo fratello ha bisogno della sua famiglia, vieni. È lei è venuta, senza Loris, però mi ha detto che la famiglia del marito non doveva saperlo. Ha detto che era contenta, che mi voleva bene e voleva riprendere il rapporto con la nostra famiglia. Diceva che Loris rispetto al piccolo era un santo”.



LA SCOMPARSA

Poi Barbara D’urso punta l’attenzione sul giorno della notizia della scomparsa di Loris.



“Mi ha chiamato Antonella, dicendo che era sparito Loris. Io ho detto: Loris chi? Il figlio di Veronica, ha detto lei. In quel momento hanno suonato alla porta. Era un investigatore, mi ha chiesto se avessi io Loris e mi ha chiesto di guardare. Hanno aperto i cassettoni, guardavano in casa. Cercavano il bambino. Ho chiesto dove fosse mia figlia. Mi hanno detto che era in macchina. Sono scesa, era l’ disperata, mi diceva: dove l’hai messo? Si stava sentendo male. Lì le sarei dovuta andare dietro, sarei dovuta andare a cercare il bambino”.



La notizia della morte di Loris l’ha portata Antonella.



“Siamo andate in caserma. Molto prima che arrivassi in caserma, uno in piazza mi ha detto: tua figlia non ti vuole, non puoi andare. Ho pregato il maresciallo di farmi entrare. Non me lo hanno consentito. Dentro c’erano il mio ex-marito con la compagna, i suoceri. Io dico: mia figlia già non ci stava con la testa, era comprensibile, ma io dico che avevo bisogno della mamma. Non hanno voluto far entrare neanche mio figlio. Lei ha detto di non avere né madre, né fratelli”.



Quando Carmen rivede la figlia, Veronica la accusa di averla abbandonata.

“Non ci stava con la testa”.



INNOCENZA

“Io sono qui per Veronica. Io credo nella sua innocenza. Non era questo il momento in cui la famiglia Stival doveva abbandonare mia figlia. L’hanno lasciata sola, appena entrata in carcere. Veronica in carcere è entrata con la roba che aveva addosso. Davide non le ha portato nulla. Gli abiti per lei li abbiamo comprati io e il mio ex-marito. Mi metto nei panni di Davide, ma non era il momento di lasciarlo. Crede ai video e non crede a sua moglie? E dopo dieci anni, il marito non crede a sua moglie?! È pelle e ossa mia figlia”.



Poi il messaggio per Veronica.

“Deve mangiare, perché lei deve uscire e dobbiamo scoprire chi ha ucciso Loris”.



Infine, l’appello a Davide.

“Deve tornare accanto a lei”.



Carmen andrà in carcere a trovare Veronica.

“Se ho sbagliato qualcosa, chiedo scusa- dice Carmen tra le lacrime - Noi genitori non siamo perfetti. Veronica ti voglio bene".





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Ultimo aggiornamento: Lunedì 19 Gennaio 2015, 11:40
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