Vatileaks 2, il Papa: "Rubare documenti è
un atto deplorevole. Ma la riforma va avanti"

Vatileaks 2, il Papa: "Rubare documenti è un atto deplorevole. Ma la riforma va avanti"

di Valeria Arnaldi
ROMA - «Diffondere documenti è reato. Ma voglio essere chiaro: chi commette questo reato non fermerà la mia opera di riforma».





Così Papa Francesco si è rivolto ai fedeli in piazza San Pietro, riuniti per l’Angelus, parlando del nuovo Vatileaks. E ancora: «È un atto deplorevole che non aiuta. Io stesso avevo chiesto di fare quello studio».



Bergoglio ha voluto rassicurare i cattolici di tutto il mondo, ribadendo la sua volontà e l’importanza della politica intrapresa: «Voglio dirvi anche che questo triste fatto non mi distoglie certamente dal lavoro di riforma che stiamo portando avanti». Insomma, la riforma va avanti nonostante il tradimento dei “corvi” e nonostante le carte, con il sostegno dei suoi collaboratori e, appunto quello dei fedeli, «perché la Chiesa si rinnova con la preghiera e con la santità quotidiana di ogni battezzato».



Una delusione dunque quella delle carte trafugate ma nessuna sorpresa. I documenti resi pubblici erano gli studi richiesti dal Pontefice proprio per avviare le riforme, alcune, come ha sottolineato, già effettuate. Tema della riflessione dell’Angelus, la Chiesa dei poveri e la necessità di una carità sentita e generosa. Un messaggio chiaro e, in parte, una replica alle accuse sugli sprechi vaticani. Per Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, se i dati «sono accertati dobbiamo porre rimedio, ma non perché lo dicono Nuzzi e Fittipaldi».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 9 Novembre 2015, 07:35