La vacanza in montagna
con lo zio diventa un film horror

La vacanza in montagna a casa con lo zio diventa un film horror

di Raffaella Gabrieli
SANTO STEFANO - «Le nostre vacanze in Val Visdende si sono trasformate in un incubo. Non ci andiamo più»: questa la sintesi del processo che si è aperto ieri per minacce e violenza privata a carico di Gian Romeo De Zolt Gorio (nato a San Pietro di Cadore, 68 anni, avvocati i veneziani Maurizio Scattolin e Sabrina Convento). «Dal 2013 - hanno spiegato i De Bettin - andare a trascorrere i weekend estivi nella casa di famiglia in Val Visdende è diventato angosciante. Lo zio De Zolt Gorio ha assunto atteggiamenti persecutori e inquietanti. Ci segue all’esterno dell’abitazione, condivisa con la sua famiglia, senza parlare e ci fissa con fare intimidatorio; spunta all’improvviso da vari punti del giardino ed emette suoni urlando per spaventarci; imbratta le auto con urina; scatarra nervosamente, per disprezzo, in nostra presenza; accende il trattore o si mette a tagliare legna nelle ore del riposo. Una volta, poi, ha percosso con un bastone un nostro amico che era andato a chiedergli gentilmente di spostare l’auto»...
 

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 15 Giugno 2016, 12:04
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