Ha 107 anni e bisogno di un medico,
l'Asl prenota le visite tra un anno: è polemica
"Se è vero, come il presidente Bonaccini e l’assessore Venturi ripetono trionfalmente, che il 94% delle visite viene è garantito nei tempi previsti ovvero tra i 60 e i 90 giorni, ci chiediamo il perché i giornali continuino a raccontare storie di attese infinite – spiega Sensoli – Storie addirittura paradossali, come quella del signore di 107 anni, che secondo l’Asl di Bologna avrebbe dovuto aspettare un anno per una serie di accertamenti, tra cui l’ecodoppler. Altro che al massimo tre mesi di attesa: i familiari dell’anziano sono stati costretti a pagare 554 euro e a rivolgersi a un privato per poter effettuare gli esami in tempi ragionevoli, l’Asl risarcisca i familiari".
"Forse - aggiunge la consigliera 5 Stelle - quando la Giunta parla di traguardi raggiunti e di obiettivi centrati sull’abbattimento delle liste di attesa mette nel calderone anche le prestazioni svolte dai privati a cui i cittadini sono costretti a rivolgersi spendendo fior di quattrini, altrimenti non capiamo davvero come le loro statistiche possano essere confermate dalla realtà. Il M5S ha sempre sottolineato come il monitoraggio dei tempi di attesa dovrebbe essere svolto da un ente terzo, estraneo alla Giunta, in modo da poter contare su un’analisi davvero super partes. Fino a quando queste rilevazioni saranno a completo appannaggio della Giunta continueremo a leggere storie come quella del signor Spadafora che sono molto più comuni di quel che Bonaccini e Venturi vogliono farci credere”.
Nella sua interrogazione la consigliera regionale del M5S ricorda alla Giunta le proposte fatte dal Movimento 5 Stelle per poter dare attuazione a un reale piano di riduzione delle liste di attesa. "Assunzione di nuovo personale, possibilità di prenotazione ai medici di famiglia e bonus della Asl da erogare a chi è costretto a rivolgersi ai privati e l’istituzione di un unico registro per gli interventi chirurgici sono state alcune delle nostre proposte che il Pd ha sempre rimandato al mittente – conclude Raffaella Sensoli - ma che ribadiamo anche alla luce dell’ennesimo caso che sconfessa i numeri della Giunta. A questo punto chiediamo all’Asl di risarcire il costo che i familiari dell’anziano signore hanno dovuto sborsare per poter effettuare gli esami richiesti in tempi accettabili rivolgendosi al privato".
Ultimo aggiornamento: Lunedì 16 Maggio 2016, 19:12
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