Giosuè Ruotolo e il falso profilo Facebook:
"Avvertì Teresa delle amanti di Trifone" -Foto

Giosuè e il falso profilo Fb: "Avvertì Teresa delle amanti di Trifone"
Le indagini sul delitto di Pordenone potrebbero vedere un'importante svolta. Giosuè Ruotolo, il 26enne accusato di aver ucciso Trifone Ragone e Teresa Costanza la sera del 17 marzo scorso davanti alla palestra dove i due militari erano soliti allenarsi, non è più l'unico indagato.

Insieme a lui c'è infatti anche la fidanzata Rosaria Patrone. Già sentita in qualità di testimone, la 24enne ora accusata formalmente di favoreggiamento, istigazione e falsa testimonianza, è stata convocata nuovamente in Procura. Si è avvalsa della facoltà di non rispondere, ma ha collaborato fornendo le password di accesso a tutti i profili Facebook.





Nel mirino degli inquirenti resta dunque il falso profilo Facebook usato da Ruotolo per scrivere messaggi anonimi a Teresa, avvertendola della vita libertina del fidanzato. Il legale del militare ha confermato tutto, ma non le presunte molestie virtuali alla 30enne.

Le dichiarazioni in tempi diversi di Rosaria Patrone sono apparse contaddittorie, e secondo Giallo ci sarebbe la pesante accusa della testimonianza di un'amica: «Mi disse di non rivelare niente di quel profilo Facebook, non capivo perché e mi disse che non era importante».

Il legale della 24enne ha dichiarato a Giallo: «La mia assistita, semplicemente, non si ricordava di quel profilo». Le indagini si concentreranno ora anche su un telefono cellulare acquistato da Ruotolo pochi giorni prima del duplice omicidio.

Intanto, le mamme di Trifone e Teresa lanciano un messaggio disperato: «Qualcuno continua a fare del male a loro, anche da morti. La mattina in cui Rosaria Patrone è stata convocata per testimoniare in Procura, qualcuno ha danneggiato l'altare che avevamo fatto mettere in memoria dei nostri figli».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 8 Gennaio 2016, 10:51
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