Lite choc tra vicini, furia omicida scoppiata
per il parcheggio del furgone

Furia omicida scoppiata ​per il parcheggio del furgone

di Mary Liguori
Liti quotidiane per il parcheggio dei camion della frutta nel vialetto: sarebbe questo il retroscena della strage avvenuta questa mattina a Trentola Ducenta. Secondo la prima ricostruzione, l'agente di polizia penitenziaria si lamentava continuamente per il posto auto e questa mattina si è armato ed è andato in casa Verde, sparando al capofamiglia, a sua moglie e al figlio.



In casa secondo indiscrezioni c'era anche la fidanzata del ragazzo, che però è stata risparmiata. Prima di scappare, il poliziotto ha sparato anche a un altro uomo, anch'egli «colpevole» di parcheggiare il camion nel viale. Un secondo figlio della coppia assassinata lavora fuori regione ed ha appreso da poco della tragedia: ora è in viaggio per tornare a Trentola.




È sceso di casa e ha iniziato a litigare con i vicini per un furgoncino parcheggiato dove secondo lui non doveva stare. È poi salito in casa, ha preso la pistola d'ordinanza, si è recato dai vicini, padre, madre e figlio, e ha fatto fuoco uccidendoli. La fidanzata del giovane figlio dei vicini si è salvata perchè non era nell'appartamento, ma al piano di sopra del palazzo, al momento della sparatoria.



Una volta in strada l'agente penitenziario ha ferito mortalmente il conducente del furgone, che conteneva cassette con la frutta, ed aveva provato a fuggire.
Appare questa, dalla ricostruzione fatta dai carabinieri, la dinamica della strage di Trentola Ducenta. L'assassino si è poi costituito nella caserma dei carabinieri di Aversa. Sembra che proprio il parcheggio del furgone fosse una costante causa di litigio tra l'agente penitenziario e le vittime.

Ultimo aggiornamento: Domenica 12 Luglio 2015, 13:48