Pendolari come sardine e molti
costretti a restare a terra

Pendolari come sardine e molti costretti a restare a terra
PADOVA - È cominciato con l'ennesimo disservizio dei treni il rientro a scuola e in ufficio per molti studenti e lavoratori dell'Alta Padovana e della zona di Bassano. Ieri mattina, il treno regionale R5921 delle ore 7.07 proveniente da Bassano del Grappa e diretto a Padova, era strapieno di gente: tre carrozze stipate di persone ammassate l'una contro l'altra, pure nei corridoi. E se si pensa che ciascuna carrozza conta 68 posti a sedere e altri 25 sono quelli in piedi previsti, si fa presto a fare il conto (lo dimostrano le foto).



All'arrivo in stazione a Camposampiero le cose sono, ovviamente, peggiorate. Fra spintoni e imprecazioni molti cercavano di salire e ce l'hanno fatta, ma alle fermate di Campodarsego e Vigodarzere una trentina di persone sono rimaste a terra e hanno dovuto attendere mezz'ora un nuovo treno su quella tratta.



«È indescrivibile a parole quello che si è verificato ieri - tuona Fabio Miotti, assessore alle Politiche giovanili di San Giorgio in Bosco. Pago 620 euro all'anno di abbonamento e penso di meritare assieme a tutti i miei compagni di "avventura" un servizio migliore. Non è solo una questione di comfort, ma anche di sicurezza in caso di frenata. A rigor di logica - osserva Miotti - se si viaggia in 6 in un'automobile immatricolata per 5, come minimo si incorre nel ritiro della patente e del mezzo. Non vedo perché - conclude l'assessore - questo ragionamento non debba valere anche per Trenitalia. Chi fa salire la gente oltre il numero massimo previsto dai dati di immatricolazione deve assumersi la responsabilità di ciò che fa. Oppure opporsi e chiedere, assieme agli utenti, una distribuzione più equa dei veicoli nelle tratte e nelle corse a maggior affluenza».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 9 Gennaio 2014, 14:25