Vigilante spara e uccide il suo cane:
lo steward Daniele chiede giustizia

Vigilante spara e uccide il suo cane: Daniele chiede giustizia

di Donatella Vetuli
PADOVA - Io gli ho gridato di non sparare, ma l’aveva gi ammazzato. Il mio "Masaniello" era tutto per me. Ora chiede giustizia Daniele Saviano, 32 anni, steward delle Fs trapiantato in Veneto, in servizio ristorazione sui treni Freccia della linea Milano-Venezia.



Masaniello era il suo cane, inseparabile compagno di corse e passeggiate, di giochi con i bambini, di feste quotidiane disegnate con i volteggi della sua coda, splendido esemplare American staffordshire di 9 anni, ucciso con un colpo di pistola da una guardia giurata davanti ai suoi occhi, nella Villa Comunale di Frattamaggiore, vicino Napoli dove Daniele vive. Ora ha presentato denuncia, ma la strada della giustizia sembra lontana e quasi destinata all’oblio a dispetto di un dolore che gli spezza il respiro.







Nelle lunghe trasferte in Veneto Daniele, tra caffè e giornali da offrire ai viaggiatori, ha fatto della cortesia la sua divisa, ma, quando gli si chiede come va, stenta a cancellare dallo sguardo lo strazio di quel colpo di pistola che ha trafitto anche il suo cuore. «Il capotreno - dice - ha scritto a Michela Vittoria Brambilla, così attenta ai diritti degli animali. Per ora nessuna risposta. E quell’uomo continua a lavorare. Armato».



Era il 20 maggio scorso e Daniele era tornato a casa della madre, dove l’attendeva il suo Masaniello. «Alle 11 eravamo a Villa Comunale. Tanta gente, bambini. Lui era a fianco a me, gli avevo appena tolto il guinzaglio quando si è avvicinato un cane randagio. Attimi di tensione fra i due, hanno iniziato a litigare. Niente di che, Masaniello era buono, c’erano anche i miei amici e stavamo cercando di separarli». Ma lì a pochi metri c’è anche una guardia giurata. «Era seduta su una panchina con una ragazza. Era in divisa. Il vigilante si è alzato con un balzo e prima che potessi fermarlo ha sparato un colpo di pistola a Masaniello. Chissà, voleva fare l’eroe...».



Masaniello muore, qualcuno chiude il cancello del parco, la guardia resta dentro, Daniele precipita nella sua disperazione, arrivano i carabinieri. Scatta la denuncia per uccisione di animale. «Eppure la guardia continua a lavorare - seguita Daniele -. Neppure l’agenzia di cui è dipendente mi ha chiamato. Lui gira armato».







I bambini di Frattamaggiore, di cui Masaniello era il beniamino, vogliono che venga messa una lapide in sua memoria. Gli animalisti hanno già organizzato una manifestazione e una fiaccolata. Daniele insegue il suo sogno di giustizia, anche se Masaniello, dice, non potrà mai essere sostituito. In questa storia non manca il randagio: è tornato nel parco in cerca di Daniele e, per chi voglia crederci, ha allungato il suo muso verso il padrone di Masaniello per lanciargli un ultimo bacio.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 3 Luglio 2014, 09:26