Tonno sbranato da uno squalo bianco al Circeo. Verità o bufala?

Tonno sbranato da uno squalo bianco al Circeo. Verità o bufala?

di Remo Sabatini
Sulla vicenda del presunto squalo bianco che avrebbe addentato un tonno al Circeo - LEGGI - ospitiamo l'autorevole parere di Remo Sabatini, pescecanologo, fotografo naturalista freelance, giornalista, scrittore, studioso del mondo marino. 

Se uno grida barracuda, la gente dice: Eh? Che?? Ma se uno grida Squalo, ci ritroviamo il finimondo all’inizio della stagione! Le parole del Sindaco cinematografico de Lo Squalo firmato Spielberg si adattano perfettamente al caso che, da un paio di giorni, tiene banco su giornali e social anche se la nostra stagione estiva è stata archiviata già da un po’.

D’altronde, la vicenda del ritrovamento, dalle parti del Circeo, di un grosso tonno quasi tranciato in due da un solo morso, aveva fatto subito gridare allo squalo e non ad uno squaletto qualunque ma al più temuto tra gli squali, il grande squalo bianco. Subito, appena uscita la notizia, il mondo del Web si era interrogato sulla questione. Mille pareri e congetture che, si diceva, potevano soltanto significare una cosa: uno squalo assassino si aggira nelle acque del Tirreno!


La foto del tonno

Da quel momento si era cominciato a leggere di tutto. Dalle misure infinite del presunto mostro al fatto che, grazie ai cambiamenti climatici, lo squalo bianco si era stabilito nelle acque Mediterraneo, tesi, quest’ultima, che merita una doverosa precisazione. Il Mediterraneo, infatti, ospita diverse specie di squali da sempre. Dal Cetorino, o squalo elefante, all’elegante squalo azzurro, al Mako, la lista è lunga e tra gli ospiti del Mare Nostrum figura anche il carcharodon carcharias più noto con il nome di squalo bianco o pescecane come veniva denominato comunemente in Italia fino alla fine degli anni settanta.

Con una lunghezza che può superare i 7 metri ed un peso che, negli esemplari più grandi, sfiora le tre tonnellate, è, senza dubbio, un animale di tutto rispetto. Potenzialmente molto pericoloso, nuota in tutti gli oceani del pianeta dove predilige le acque temperate o fredde. Costiero, è spesso più facile incontrarlo a poche decine di metri dalle spiagge che non al largo, seppur sia protagonista di epiche migrazioni.


foto di Remo Sabatini per Leggo

Tonni (come quello protagonista della foto che ha impazzato in Rete) e mammiferi marini (foche, otarie e delfini) sono tra i suoi piatti preferiti che, una volta divenuto adulto, caccia anche nelle nostre acque. Sono diversi gli avvistamenti, anche di grossi esemplari, che sono stati registrati lungo le coste del Bel Paese. Dal Mar Ligure all’Adriatico, allo Ionio, fino al Tirreno dove, purtroppo, ci sono stati due noti attacchi con esito fatale, ai danni di subacquei. Il caso di Luciano Costanzo che, nel 1989 nell’aera di Piombino, venne ucciso da uno squalo bianco di 6/7 metri, secondo la testimonianza del figlio e con il corpo della vittima che non fu mai ritrovato, lasciò qualche dubbio sull’accaduto tanto che molte testate giornalistiche seguirono la vicenda per anni. Più chiaro, anche se con il medesimo esito drammatico, l’incontro fatale che avvenne proprio nelle stesse acque, quelle del Circeo, dove sarebbe stato rinvenuto il tonno. La vittima, infatti, venne riportata a riva dopo l’attacco. Maurizio Sarra, questo il nome del sub, morì poco dopo a causa delle gravi ferite riportate.


foto di Remo Sabatini per Leggo

Fatalità, tragiche fatalità, casi talmente rari da rendere più possibile l’ipotesi di essere colpiti da un fulmine. Eppure e nonostante il fatto che persino le noci di cocco che cadono dagli alberi facciano molte più vittime degli squali, basta una fotografia (magari anche datata) per far riesplodere la fobia, riaccendere la paura.

Nel frattempo, mentre si cercano notizie del tonno mezzo mangiato dallo squalo, alla Capitaneria di Porto del Circeo, il Comandante Mucciarelli mi espone le sue perplessità sul tema. “Non abbiamo riscontri di alcun tipo né, tantomeno, conferme. Allo stato, ribadisce, non ci sono riscontri, né del tonno, né, tantomeno del presunto squalo”. E allora, aspettando novità che, probabilmente, tarderanno ad arrivare, tiro fuori una fotografia di un paio di anni fa. Si vede la foca-fantoccio che aveva subito la stessa sorte del tonno. Lo squalo, però e in quella occasione, non aveva gradito.
 
Ultimo aggiornamento: Martedì 18 Ottobre 2016, 13:56
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