Torna il terrorismo nero, maxiblitz dei Ros:
volevano uccidere magistrati e creare un partito

Terrorismo nero, maxiblitz dei Ros in quattro regioni: "Volevano uccidere magistrati e poi creare un partito"
L'AQUILA - Blitz antiterrorismo dei carabinieri del Ros: 14 gli arresti in corso di esecuzione in varie regioni italiane su disposizione della magistratura dell'Aquila nei confronti di un gruppo clandestino che, richiamandosi agli ideali del disciolto movimento neofascista «Ordine Nuovo», progettava «azioni violente contro obiettivi istituzionali».



Nell'ordinanza di custodia cautelare si contestano i reati di associazione con finalità di terrorismo o di eversione dell'ordine democratico ed associazione finalizzata all'incitamento, alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi. Contestualmente agli arresti sono in corso delle perquisizioni a carico di altri 31 indagati.







Al centro delle indagini del Ros, riferiscono gli investigatori, un gruppo che sulle orme di «Ordine Nuovo» aveva messo in cantiere azioni violente nei confronti di «obiettivi istituzionali», allo stato non meglio precisati, utilizzando i social network come «strumenti di propaganda eversiva». I carabinieri hanno anche documentato i ripetuti tentativi degli indagati di reperire armi, tramite una rapina già pianificata o mediante approvvigionamenti all'estero.



Nell'operazione dei carabinieri del Ros disposta dalla magistratura dell'Aquila, i militari hanno arrestato una persona a Milano ed hanno eseguito anche alcune perquisizioni nel capoluogo lombardo. Le indagini partono da ipotesi di reato in Abruzzo e poi nella loro evoluzione coinvolgono altre regioni tra cui Lombardia, Piemonte Lazio e Campania. A quanto si appreso le perquisizioni in corso da parte dei Ros sarebbe almeno 50.



ATTENTATI AI MAGISTRATI I neofascisti arrestati nell'inchiesta dei pm dell'Aquila si proponevano il «compimento di atti di violenza (tramite attentati a Equitalia, magistrati e forze dell'ordine) al solo fine di destabilizzare l'ordine pubblico e la tranquillità dello Stato». Lo si legge negli atti del procedimento.



VOLEVANO CREARE UN PARTITO Il piano degli indagati nell'ambito dell'operazione del Ros che ha portato agli arresti disposti del gip dell'Aquila era «basato su un doppio binario»: «da un lato atti destabilizzanti da compiersi su tutto il territorio nazionale e dall'altro un' opera di capillare intromissione nei posti di potere, tramite regolari elezioni popolari con la presentazione di un loro »nuovo« partito».



VOLEVANO UCCIDERE AFFATIGATO Le indagini dei carabinieri del Ros che hanno mantellato oggi una organizzazione neofascista hanno anche evidenziato «il progetto, sfumato, di assassinare il noto ordinovista Marco Affatigato, ritenuto 'infamè poichè asseritamente legato ai servizi segreti». Lo riferiscono gli investigatori. Affatigato, esponente di Ordine Nuovo dal 1973 al 1976, è attualmente latitante in quanto accusato di «associazione sovversiva.



KALASHNIKOV COME CARAMELLE [22/12/14 13:47:09] do.z: 'Quanto costano le caramelle? Mille l'una. Ne hanno cinque'. È uno stralcio di una conversazione telefonica intercettata dai Ros dei Carabinieri, tra Stefano Manni e Franco Grespi, entrambi arrestati nell'ambito dell'operazione «Aquila Nera». Le 'caramelle' sono armi, 'AK' dicono i due, alludendo all'AK-47, il fucile d'assalto sovietico meglio noto come kalashnikov.



Il costo è di mille euro a pezzo, perchè 'non ci si può andare di persona', altrimenti sarebbero stati 'sei o settecento euro'. Però, si dicono i due arrestati al telefono, 'questi qua non si fidano', 'tutto avviene per telefono', ergo il prezzo lievita. Nella stessa conversazione si parla anche di 'botti', ovvero di cariche esplosive. 'Hanno solo quelli usa e getta, una botta sola, a 400 l'uno', dice Grespi. 'Non vanno bene, servono quelli da appoggiare e poi andare', la risposta di Manni.



LE STRATEGIE «A grandi linee è come negli anni '70, solo che con la tecnologia avanzata dobbiamo stare molto più attenti». È uno stralcio di una intercettazione ambientale dei Ros dei Carabinieri, raccolta nell'ambito dell'operazione «Aquila Nera». A parlare sono due soggetti indagati, ma la loro identità non è precisata dagli inquirenti.



L'argomento della conversazione è la strategia del gruppo che si ispirava agli ideali del disciolto movimento neofascista «Ordine Nuovo». «C'è una struttura e da li non si scappa - dice uno dei due all'interno di un'auto, jeans e giubbotto nero -. Chi c'è sopra dirà tu fai questo... tu fai quello... perchè poi comunque c'è una strategia».



L'organizzazione non trascurava nemmeno la ricerca del consenso: «Gli obiettivi già praticamente ci sono - spiega ancora il soggetto intercettato -, il fatto è che, qualora il popolo ha un problema e quelli la non lo possono risolvere, il popolo non va più belante da loro. Cercherà altri punti, qualcuno li dovrà aiutare».



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Ultimo aggiornamento: Martedì 23 Dicembre 2014, 09:32
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