Maschio, l'imprenditore suicida. L’ombra dei debiti
sull’impero: 200 milioni di esposizione bancaria

Maschio, l'imprenditore suicida. L’ombra dei debiti ​sull’impero: 200 milioni di esposizione bancaria

di Maurizio Crema
CADONEGHE (PADOVA) - Maschio Gaspardo forse soffriva un po’ di vertigine. Dopo anni di campagna acquisti arrembante - comprate la Finotto di Venezia, l’Unigreen di Reggio Emilia, la Feraboli di Cremona, partnership industriali con la Moro di Concordia Sagittaria (Venezia) e la Friuli Sprayers di Torviscosa (Udine) - il 2014 del gruppo padovano si è chiuso con 324 milioni di fatturato (l’80% generato all’estero). Mistero sull’ultimo dato, quello cruciale: l’utile. Pare che per la prima volta nella sua storia il gruppo delle macchine agricole fondato nel 1964 da Egidio (il noto imprenditore di Campodarsego che si è tolto la vita ieri mattina

prima delle 7, aveva 73 anni
), Giorgio e Antonio Maschio (il terzo fratello liquidato anni fa e ora attivo nel settore con una sua azienda) avesse chiuso male dopo i 7 milioni di utile del 2013.



L'ultimo discorso









E nel 2015 è scattata la fase del consolidamento con l’annuncio di 78 esuberi poi rientrati con i contratti di solidarietà. Dopo cinque anni culminati col raddoppio del fatturato (nel 2009 era di 118 milioni) Egidio Maschio passa la mano ai manager sul versante operativo rimanendo sempre in prima linea come presidente. Due manager di grande esperienza che devono pilotare il gruppo gravato di un indebitamento di 150-200 milioni fuori dalle secche. Una svolta storica per il gruppo di Campodarsego decisa sotto la pressione delle banche che comunque non avrebbero fatto richieste per un rientro immediato dei crediti. Anzi, si stava discutendo per rimodulare l’esposizione come si fa spesso in questi casi e in questo momento di crisi.


Ultimo aggiornamento: Giovedì 25 Giugno 2015, 22:45