Sub morto in fondo al Brenta, l'omaggio
del capo della polizia Pansa -Foto/Video

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«L'ho conosciuto personalmente, sono un appassionato sub e per questo qualche anno fa più di una volta abbiamo avuto l'occasione di fare delle immersioni insieme. L'ho incontrato anche in altre circostanza e si è sempre dimostrato molto generoso, solare, allegro. Sapeva fare squadra e dedicava tutta la vita alla polizia e alla famiglia». Questo il ricordo fatto dal capo della polizia Alessandro Pansa di Rosario Sanarico, il sub della polizia morto ieri notte a seguito di un incidente avvenuto mentre stava collaborando alle ricerche del corpo di Isabella Noventa, sul fondo del fiume Brenta.
 


Pansa nel pomeriggio ha voluto recarsi a Padova, nella camera mortuaria per Sanarico allestita all'obitorio, per incontrare i familiari e salutare i colleghi del poliziotto. Ha sostato per una ventina di minuti davanti alla salma e poi si è intrattenuto con la vedova per esprimerle il suo personale cordoglio. «Era orgoglioso della sua famiglia e orgogliosissimo del nipotino - ha aggiunto il capo della Polizia -. Lascerà un vuoto enorme nei suoi colleghi perché era l'anima della squadra, li tratteneva assieme, cucinava per loro e lascerà una mancanza enorme per la Polizia di Stato per la sua dedizione»

ISPETTORE SUPERIORE ROSARIO SANARICO Rosario Sanarico era nato a Napoli il 10 ottobre del 1963 e dopo essere entrato in Polizia non ancora ventenne, nel 1984 era stato assegnato al Centro Nautico e Sommozzatori della Polizia di Stato di La Spezia. Qui frequentava il corso per operatore subacqueo come primo passo di una lunga serie di abilitazioni professionali conseguite in questo particolare settore operativo che lo hanno portato ad assumere incarichi di crescente importanza nell´ambito del nucleo sommozzatori del CNeS di La Spezia.

Nel corso della sua trentennale attività, aveva acquisito una notevolissima esperienza partecipando ad un gran numero d´interventi, spesso svolti in condizioni ambientali molto difficili, come ad esempio i soccorsi in occasione del naufragio della Costa Concordia, tanto da diventare uno dei sommozzatori della Polizia più esperti e apprezzati anche fuori dall´ambiente professionale per il suo carattere generoso e leale.
Il suo curriculum professionale vanta anche numerosi riconoscimenti conseguiti per l´attività svolta tra cui l´Attestato di Pubblica Benemerenza" come testimonianza per l´opera e l´impegno prestato in interventi di protezione civile. Per le sue spiccate doti umane e professionali " Sasa´ " Sanarico era considerato dai dirigenti del Centro Nautico di La spezia un prezioso collaboratore ed era diventato un punto di riferimento per tutti i sommozzatori della Polizia di Stato. Lascia la moglie Antonella ed i figli Alessio ed Annavera.


 
Ultimo aggiornamento: Domenica 21 Febbraio 2016, 11:38
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