Omicido Rosboch, spunta una ragazza
del mistero: è l'ex fidanzata di Gabriele

Omicido Rosboch, spunta una ragazza misteriosa: l'ex di Gabriele
Sofia Sabhou ha 20 anni, è un'ottima studentessa ed è l'ultima ragazza ufficiale di Gabriele Defilippi. Il padre la difende, ma lei da due settimane si trova in Marocco, il paese d'origine dei genitori, ospite di alcuni familiari. E il 13 gennaio, il giorno dell'omicidio di Gloria Rosboch, il telefono di Caterina Abbattista è stato intercettato dalla cella di Montalenghe, a due km di distanza dalla sua casa.

Gli inquirenti sospettano che, anche indirettamente e suo malgrado, Sofia abbia avuto un ruolo nella vicenda. Probabile, ad esempio, che Caterina abbia deciso di incontrarla per provare a costruire un alibi. A quell'ora, infatti, la donna disse di trovarsi di turno all'ospedale di Ivrea. Il padre Mohamed però non vuole saperne: «Lei non c'entra nulla, ora è in Marocco per le vacanze. Defilippi non mi è mai piaciuto, quando Sofia lo portò a casa pensai che era un truffatore: pensava solo ai soldi. Quando ho saputo della scomparsa della Rosboch e di quei 187 mila euro, dissi subito alla mia famiglia: 'È stato lui!'».

Con Sofia, Defilippi fu un ragazzo gentile e premuroso, pronto a spendere molto per regali, cene e feste. La loro vita, però, non era poi così frivola: la ragazza era affascinata dalla cultura e dagli interessi di Gabriele ed era diventata una di famiglia anche in casa di Caterina Abbattista. C'è una foto sul profilo Facebook della donna che ritrae Sofia insieme al fratello minore di Gabriele e Silvio Chiappino, il pensionato che aveva avuto una relazione con la donna, commenta così: «Che bella coppia».

Gabriele e sua madre non hanno mai nominato la ragazza nei verbali. Gli inquirenti, però, sospettano che fosse di Sofia la voce femminile della sedicente (e inesistente) dottoressa De Martino, direttrice della San Paolo di San Giusto Canavese, che telefonò a Gloria Rosboch rassicurandola del versamento dei 187 mila euro rubati. Il giovane ha sempre affermato che quella voce femminile era la sua, snaturata e acutizzata, ma gli inquirenti non gli credono. E ora c'è la cella di Montalenghe ad aggravare la posizione di madre e figlio.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 24 Febbraio 2016, 15:38
© RIPRODUZIONE RISERVATA