Si fingevano infermieri e derubavano
anziani malati: in manette tre sinti
di Angela Calzoni
Tutti e tre hanno passaporto italiano ma sono di origine sinti e abitano tra le province di Torino, Cuneo e Asti. Le loro prede preferite erano le signore ultrasettantenni, sole, magari con problemi di salute. Prima di avvicinarle, i malviventi facevano ricerche e sopralluoghi accurati. Poi, quando si decidevano a passare all'azione, dicevano alle nonnine di essere gli infermieri di uno dei reparti ospedalieri dov'erano state ricoverate. I truffatori raccontavano anche di essere amici di un familiare della vittima designata che, a quel punto, si fidava e li invitava a casa. Bastava poco e la banda si faceva indicare dove la vittima custodiva contanti e gioielli e la derubava.
Sono almeno 10 le truffe messe a segno tra il 17 novembre 2011 e il 9 settembre 2015, ma gli inquirenti sospettano che possano essere 28 le anziane derubate negli ultimi mesi. Decisivo, per identificare la banda, è stato un episodio del 15 gennaio 2014. In quell'occasione, però, una volante ha notato la banda in piazza Artigianato, in zona Forlanini, e l'ha bloccata. L'episodio è stato collegato con un'altra truffa messa a segno a Collegno, nel Torinese. Il 20 marzo 2015, poi, Bresciani e Rosogal sono stati fermati una seconda volta a bordo di una vettura intestata a un pregiudicato. Da lì a capire che il gruppo di sinti stava ormai operando su larga scala, il passo è stato breve.
Il questore Antonio De Iesu ha colto l'occasione per ribadire alcune «semplici ma fondamentali raccomandazioni» agli anziani. «Qualsiasi sconosciuto vi chieda soldi o gioielli è un truffatore, al cento per cento» ha spiegato.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 27 Luglio 2016, 09:34
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