Sfrattati dall'ex bunker dei Gionta, c'è lo zio
di Ciro Immobile: "Non sono un camorrista"
di Giovanna Sorrentino
Tra gli sfrattati di Palazzo Fienga - ex roccaforte del clan Gionta - c'è anche lo zio di Ciro Immobile, l'attaccante della Nazionale di calcio. Si chiama Pasquale Immobile, ha 52 anni e insieme alla sua famiglia ha dovuto abbandonare la sua casa a via Castello, situata sul lato destro dell'ex bunker sgomberato dalle forze dell'ordine nei giorni scorsi, in seguito a due provvedimenti emessi dalla Dda e dalla Procura di Torre Annunziata.
Ieri mattina Pasquale è stato accompagnato da un agente di polizia locale a casa sua per l'ultima volta, per prendere i suoi oggetti personali, prima di abbandonarla per sempre: «Non mi importa delle cose materiali- si sfoga - quello che mi dispiace è di essere accomunato al clan Gionta. Io non abitavo nella loro roccaforte, ma dal lato opposto: hanno sequestrato la mia abitazione solo perché un balcone affaccia nel cortile controllato dalla cosca». Poi il racconto: «Sono in cassa integrazione da anni, lavoravo all'Avis di Castellammare (azienda di materiale ferroviario ndr) e aspetto da anni una nuova opportunità.
Da giovane giocavo a calcio, come mio nipote, poi ho dovuto smettere per problemi di salute. Non ho ancora avuto modo di telefonare a Ciro per raccontargli della mia disavventura, sono venuti a trovarmi i suoi genitori».
Ieri mattina quando è tornato nella sua vecchia casa, in quelle stanze piene di ricordi, Pasquale ha avvertito un lieve malore. Ma si è subito sentito meglio, non c'è stato bisogno di chiamare i soccorsi. Vedere le entrate degli appartamenti del primo piano dello stabile murate gli ha messo tristezza. La sua è una storia come tante altre tra gli sfollati di Palazzo Fienga.
Ultimo aggiornamento: Domenica 18 Gennaio 2015, 22:56