Il consiglio della Coldiretti è anche quello di guardare la scadenza e preferire l'extravergine nuovo guardando l'annata di produzione che molti indicano volontariamente in etichetta. In vendita - sottolinea l'organizzazione agricola - c'è infatti anche l'olio delle scorso anno che è stato drammatico per il Made in Italy, con la produzione che è scesa al minimo storico di 300mila tonnellate mentre le importazioni, utilizzate spesso per miscelare quello nostrano, hanno raggiunto le 666 mila tonnellate di olio di oliva e sansa, con un aumento del 38 per cento che sale addirittura al 748 per cento per quello arrivato dalla Tunisia.
In compenso - rileva Coldiretti - la qualità delle olive è ottima grazie anche al caldo che ha limitato gli attacchi della mosca olearia. «L'Italia deve difendere il proprio patrimonio in un settore strategico del Made in Italy con circa 250 milioni di piante su 1,2 milioni di ettari coltivati, con un fatturato del settore stimato in 2 miliardi di euro e con un impiego di manodopera per 50 milioni», ha concluso il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo.
Scandalo #olio extravergine: come riconoscere quello tarocco
Posted by Leggo - Il sito ufficiale on Mercoledì 11 novembre 2015
Ultimo aggiornamento: Giovedì 12 Novembre 2015, 14:21
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