Carabiniere ucciso dopo un rave, la moglie perdona
il killer 22enne: "Non deve stare in carcere" -Foto

Omicidio Santarelli, la vedova perdona il killer 22enne
Arriva il perdono a cinque anni di distanza dalla morte dell'appuntato carabiniere Antonio Santarelli, ucciso a bastonate nel 2011 per aver fatto una multa per guida in stato di ebbrezza nei confronti dell'allora 18enne Matteo Gorelli, di ritorno insieme ad altri ragazzi da un rave nel grossetano. Il perdono arriva direttamente dalla moglie della vittima Claudia Brancardi, che a Repubblica ha raccontato della lettara scritta dalla mamma del killer: "E' nata un'amicizia, ed è l'unico modo per guardare al futuro con dignità". Dopo la lettera della madre di Gorelli, la Prancardi ha voluto subito incontrarla, invitandola nell'ospedale di Montecatone, dove il marito trascorse un anno di agonia prima di morire. 



Adesso le due donne hanno organizzato un rave party il 24 e 25 aprile, giorno di quel tragico evento, come conferma la vedova dell'appuntato: "Non di sostanze, ma di sostanza. Matteo non dovrebbe stare in carcere perché per come è organizzato oggi non lascia spazio all'affettività e al dialogo". Al momento il 22enne si trova rinchiuso nel carcere di Bollate, vicino Milano, dove sta scondando la condanna a 20 anni di reclusione per omicidio. 

 
Ultimo aggiornamento: Lunedì 14 Marzo 2016, 14:29
© RIPRODUZIONE RISERVATA