Macchinari mai usati, personale ridotto e reparti
chiusi. I 100 sprechi della sanità italiana

Macchinari mai usati, personale ridotto e reparti chiusi. I 100 sprechi della sanità italiana

di Antonio Caperna
ROMA- Personale sanitario costretto a turni di lavoro massacranti o in trasferta con costi aggiuntivi per le aziende sanitarie, burocrazia costosa e che ostacola il percorso di cura dei pazienti, reparti chiusi anche se appena ristrutturati o sottoutilizzati per mancanza di personale, attrezzatture e dispositivi non adatti alle esigenze dei pazienti e macchinari non utilizzati.

Sono queste le principali aree di sprechi in sanità segnalate nel Rapporto «I due volti della sanità. Tra sprechi e buone pratiche, la road map per la sostenibilità vista dai cittadini», fotografia del SSN tra luci ed ombre, presentato ieri a Roma da Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato (TDM), con il sostegno non condizionato di Farmindustria. In un caso su due, per eliminare lo spreco dovrebbe intervenire la Asl, in un caso su tre la Regione, nel 10% l’istituzione nazionale, principalmente il Ministero della Salute. «La strategia di aggressione agli sprechi, chiamata contenimento della spesa, a conti fatti ha prodotto queste certezze: 54 miliardi di tagli cumulati dal SSN tra il 2011 e il 2015 e contrazione, o soppressione, di prestazioni e servizi, come certifica la Corte dei Conti –afferma Tonino Aceti, coordinatore nazionale del TDM- E per il 2016 altri 14,5 miliardi di tagli».

Il Rapporto prende in esame 104 condizioni di spreco individuate da cittadini, associazioni ed operatori sanitari fra aprile 2014 e aprile 2015 e che a giugno 2015 risultavano ancora irrisolte. Le segnalazioni toccano tutta Italia, passando dalle attrezzature inutilizzate al rinnovato reparto di maternità di Tortona (AL) all’ospedale Pantalla-Todi (PG) carente di personale, dall’ortopedia di Cagliari con letti troppo grandi che non entrano negli ascensori a quello di Lanusei (Ogliastra) con sala di emodinamica di ultima generazione ma senza specialisti.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 17 Marzo 2016, 08:35
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