Ciro Esposito, le botte e poi gli spari:
"Sangue di De Santis sul suo cappello"

Ciro Esposito, le botte e poi gli spari: "Sangue di De Santis sul suo cappello"

di Valentina Errante e Adelaide Pierucci
Le botte, poi gli spari. Il 3 maggio, a Tor di Quinto ”Gastone” avrebbe fatto fuoco, uccidendo il tifoso napoletano Ciro Esposito, dopo essere stato sopraffatto. A confermarlo c'è un altro elemento fornito dai periti del Ris, nominati dal gip Giacomo Ebner: sul cappello di Ciro sono state isolate tracce di sangue anche di Daniele De Santis, «avvalorando così l'ipotesi che tra i due soggetti le distanze dovevano essere veramente assai ridotte e che De Santis perdeva sangue».







Una circostanza in linea con la ricostruzione della procura che, all'indomani dei fatti, aveva ipotizzato la rissa «per motivi calcistici». Tanto che i pm Eugenio Albamonte e Antonino Di Maio avevano iscritto sul registro degli indagati i nomi dello stesso Ciro Esposito, deceduto un mese dopo, oltre a quelli di Alfonso Esposito e Gennaro Fioretti, rimasti feriti.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 15 Settembre 2014, 14:56