Rom nel gabbiotto, Salvini: "Sto con i lavoratori, non con quelle due"

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«Io sto con i LAVORATORI (li contatterò già oggi per offrire loro tutto il nostro sostegno, anche legale) e non con le ROM "FRUGATRICI". Ma quanto urla questa disgraziata??? #ruspa». Lo scrive Matteo Salvini in un post su Facebook facendo riferimento al caso dei dipendenti del supermercato di Follonica che hanno chiuso le nomadi in un cassone per il recupero del cartone e di altri rifiuti.

 


LA CONDANNA DI LIDL Lidl Italia si dissocia e condanna «fermamente» il comportamento dei due addetti del supermercato di Follonica (Grosseto) che ieri hanno rinchiuso due rom dentro un gabbiotto per la raccolta di cartone e poi hanno filmato tutto mettendolo su Facebook. «Siamo venuti a conoscenza del video diffuso in rete - si legge in una nota di Lidl Italia pubblicata sul profilo Facebook -. Prendiamo le distanze senza riserva alcuna dal contenuto del filmato che va contro ogni nostro principio aziendale. L'Azienda sta verificando le circostanze legate al video e si avvarrà di tutti gli strumenti a disposizione, al fine di adottare i provvedimenti necessari nelle sedi più opportune». 

 


CARITAS: PROFONDAMENTE ADDOLORATI «Aprendo i giornali e guardando, su facebook, il video delle due donne rinchiuse in un container in metallo fuori da un supermercato di Follonica, sono rimasto prima basito, poi profondamente addolorato». Lo dice don Enzo Capitani, direttore della Caritas diocesana di Grosseto sul filmato che ritrae due dipendenti della Lidl di Follonica che hanno rinchiuso due nomadi in un gabbiotto. «Lo sgomento ha preso il sopravvento sulla meraviglia e lo stupore, perché vedere due esseri umani messi alla gogna in modo tanto brutale mi ha fatto sinceramente perdere fiducia nel progresso civile della nostra società - prosegue -. Quelle grate sopra la testa di due donne mi hanno inevitabilmente richiamato alla mente 'gestà di altre epoche, di altri regimi e di fasi storiche in cui la dignità e il rispetto delle persone venne letteralmente annientato solo perché quelle persone appartenevano ad etnie o religioni che era stato deciso non dovessero più avere diritto di cittadinanza nel consesso umano. Non si possono trovare giustificazioni ad un gesto di questo tipo».

«Mi domando però, da uomo, oltre che da prete - prosegue don Enzo -: se la nostra superficialità e la nostra non consapevolezza portano ad agire così verso altri esseri umani, vuol dire che l'umanità si sta avviando verso l'annientamento? Voglio pensare che questo sia solo un mio pensiero personale, perché poi mi guardo intorno e vedo che, accanto a chi compie gesti così, ci sono, grazie a Dio, persone che, invece, mettono a disposizione ciò che sono e che hanno per promuovere gesti di riconciliazione, consapevoli che l'umanità è ben più grande del nostro 'piccolo mondò locale, ma anche del nostro Paese. Ormai i confini sono quelli dell'intero pianeta e siamo chiamati a convivere pacificamente, pena la distruzione della nostra umanità». 
Ultimo aggiornamento: Venerdì 24 Febbraio 2017, 15:57
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