Referendum, a Cassino l'asse Renzi-Marchionne. L'Economist per il no

Referendum, a Cassino l'asse Renzi-Marchionne. L'Economist per il no

di Alessandra Severini
Il governo come la Fiat, Sergio Marchionne come Matteo Renzi. L’affinità viene sottolineata nel corso della visita del premier allo stabilimento Fiat-Chrysler di Cassino perchè sia il gruppo automobilistico, con lo strappo sui contratti, sia il Governo, con la riforma costituzionale, rivendicano un percorso di riforme portato avanti sfidando forti avversioni.

Marchionne ha comunque ribadito tutto il suo appoggio al presidente del consiglio, schierandosi per il Sì alla modifica della Costituzione e dicendosi «nauseato dal dibattito» sul referendum fatto di «insulti e cose pazzesche». Poi ha esortato a «sostenere il primo ministro» e annunciato nuove assunzioni nello stabilimento laziale.

In questo momento Cassino occupa 4.300 dipendenti, ma con le produzioni di Giulia e del nuovo suv Stelvio, Fiat prevede di inserire altre 1.800 persone entro il 2018. Intanto il premier, in questo ultimo scorcio di campagna referendaria ha deciso di abbassare i toni e frenare le voci sui possibili scenari post-referendum.

Renzi però deve incassare l’endorsement per il No dell’Economist che in un lungo editoriale, spiega perchè l’Italia dovrebbe bocciare la riforma. Le ragioni sono principalmente due: da un lato «la modifica alla Costituzione promossa da Renzi non affronta il problema principale, cioè la riluttanza dell’Italia a fare le riforme». In secondo luogo la modifica della Carta, «nel tentativo di porre fine all’instabilità che ha portato 65 governi in Italia dal 1945, introduce la figura dell’uomo forte. E questo nel Paese che ha prodotto Benito Mussolini e Silvio Berlusconi ed è vulnerabile rispetto al populismo».

L’Economist non risparmia il Movimento 5 stelle - «scombussolata formazione che vuole un referendum per uscire dall’euro» e, nel caso di sconfitta del Sì, ritiene che «le dimissioni di Renzi potrebbero non essere la catastrofe che tanti in Europa temono». L’Italia potrebbe «mettere insieme un governo tecnico, come ha fatto tante volte in passato».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 25 Novembre 2016, 08:47
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