Omicidio stradale, verso il via libera:
stretta in arrivo sui killer al volante

Omicidio stradale, verso il via libera: ​stretta in arrivo sui killer al volante

di Nino Cirillo
ROMA L'appuntamento, in un certo senso, è storico. Per la prima volta da vent'anni a questa parte, diciamo dai tempi dei 110 all'ora del ministro Ferri, entra in un'aula parlamentare un progetto organico di riforma del Codice della Strada.

Accade mentre il sangue dei ragazzi continua a scorrere sulle strade, mentre gli ubriachi e i drogati che uccidono vengono subito scarcerati, mentre i processi si concludono con condanne ridicole.

E' un appuntamento con un Paese più civile, insomma, e anche con almeno due novità molto attese, perché questa strage s'interrompa. La prima, già annunciata in estate, è l'ergastolo per la patente: il ritiro a vita del permesso di condurre un'auto a chi ha provocato la morte sotto l'effetto di alcol e droga o guidando a folle velocità. La seconda è l'introduzione del reato di omicidio stradale, più complessa sotto l'aspetto formale, per le strettoie giuridiche che comporta, ma ugualmente decisiva.



A LUGLIO IL PRIMO SÌ Il regista di questa riforma è il vice ministro dei Trasporti Enrico Nencini. È a lui che il ministro Lupi ha affidato la delega («Se è per questo, ho da riformare anche il codice degli appalti. Non mi faccio mancare niente...»), è lui che ha strappato il primo simbolico sì al progetto, a metà luglio in commissione Lavori pubblici. Ed è sempre lui che ha fatto discutere e approvare emendamento su emendamento fino a ieri, fino alla vigilia della discussione in aula.

Sa di essere a buon punto, Nencini, ma non promette la luna: «Sarei felice se fra un anno, nell'autunno 2015, fra passaggi in Senato e formulazione degli articoli, questo Codice della strada diventasse realtà». Ma già ne anticipa le linee uida: «Tre filoni, direi. Innanzitutto la semplificazione. Non posso dirvi ora a quanti articoli si passerà dai 245 attuali. Ma ci sarà sicuramente un alleggerimento dell'impianto. Poi l'inasprimento delle pene insieme all'introduzione dell'ergastolo della patente e del reato di omicidio stradale. E infine una più incisiva tutela delle utenze deboli della strada, i soggetti più vulnerabili, e cioè pedoni, ciclisti e anziani».



L'ITALIA VA AVANTI Ma c'è chi sostiene che per introdurre un nuovo reato bisogna passare attraverso la riforma anche del codice penale -prevista pure quella- e quindi con tempi molto più lunghi. Nencini non demorde: «Nel testo oggi a Montecitorio abbiamo scritto testualmente che l'omicidio stradale può essere introdotto ANCHE attraverso la revisione del codice penale. E su quell'anche abbiamo chiesto e ottenuto l'ok della commissione Giustizia. Lo sfrutteremo».

Eppure l'Italia sta facendo passi avanti, il meccanismo della patente a punti, come sottolineano indistintamente tutte le associazioni e lo stesso Nencini, ha funzionato davvero. Nell'arco di una decina d'anni sono state dimezzati i morti sulle nostre strada, da sette-ottomila ogni anno a 3.500-4.000. Non siamo ancora agli standard dei paesi europei più avanzati, ma ci stiamo avvicinando. Il problema è piuttosto un altro, è che un terzo di queste vittima risulta causato da solo da alcol, droga e alta velocità.

Lo sa anche Domenico Musicco, presidente dell'Avisl, che questa mattina con una delegazione sarà in udienza dal Papa («Sappiamo che è particolarmente sensibili, sappiamo che ha perso un nipote in un incidente quest'estate») e poi incontrerà proprio il vice ministro Nencini: «Ma dobbiamo continuare a batterci per l'inasprimento delle pene. Chi uccide non può continuare a rischiare solo fra i due e i sette anni, con l'aggravante di alcol e droga fra i tre e i dieci. La nostra proposta è di portare l'omicidio al volante fino a un massimo di sedici anni di carcere. Le pena che si decidono oggi nei nostri tribunali, fra un benificio e l'altro, sono un insulto alla civiltà».



APPUNTAMENTI NEI LICEI Tanto è stato fatto, tanto resta da fare. «Se avessi due soldi in più -sospira Nencini- finanzierei dei corsi per la guida sicura». Intanto il viceministro ha fissato due appuntamenti in altrettanti licei romani, il 15 al Newton e il 29 al Virgilio. Cosa dirà ai ragazzi? «Ha presente le modelle di Toscani contro l'anoressia? Ecco, punterò su parole e immagini forti, c'è da scuotere le coscienze».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 8 Ottobre 2014, 13:23