A 11 anni inscena un rapimento:
"Ero arrabbiato con la mamma"

A 11 anni inscena un rapimento: "Ero arrabbiato con la mamma"

di Marco Corazza
A 11 anni inscena il rapimento per poter andare dall'amichetta. Quel bimbo già ragazzino, figlio di una nota famiglia di imprenditori portogruaresi, ha fatto scattare le indagini delle forze dell'ordine ma ha anche fatto passare momenti di terrore in famiglia: ma la sua "scomparsa" ha fatto preoccupare mezza città.



Già, perché il ragazzino era stato portato dalla mamma al dopo scuola, anche se lui non avrebbe voluto perché era determinato ad andare a trovare una coetanea, la sua "morosa": «Non se ne parla neanche!» la ferma risposta dalla madre che pensava così di aver risolto la questione una per tutte. Si sbagliava. Ma quando ha tardato nel rientrare e si è sentita dire dagli educatori che il ragazzino loro al doposcuola non l’avevano mai visto le è crollato il mondo addosso. Cosa poteva essere successo? Tanto più che la stessa amichetta, contattata subito dopo, aveva detto di non averlo mai visto. Di qui la richiesta di aiuto alle forze dell'ordine e l’avvio delle ricerche. Del resto, con la famiglia facoltosa, l'ipotesi del rapimento non era poi così peregrina. Più tardi, verso le venti, fortunatamente da una pattuglia è arrivata la buona notizia, con il ritrovamento dell'11enne. Senza una scarpa, senza giubbotto e senza zainetto, il ragazzino stava camminando lungo la strada, nei pressi di un rondò dell'hinterland portogruarese.



Infreddolito, all’apparenza spaurito. Soccorso e rifocillato ha raccontato ai militari di essere stato rapito da tre persone, che lo avrebbero caricato su una vecchia Fiat Punto di colore scuro. Un racconto molto dettagliato e verosimile che metteva in evidenza tutta la drammaticità del sequestro terminato con la fuga dell'11enne solo a un distributore di benzina dove sarebbe scappato grazie a un momento di distrazione di uno dei rapitori. Per rendere ancor più credibile il fatto aveva poi gettato zaino, scarpe e giubbotto in un fossato. È crollato solo davanti a una persona vicina alla famiglia che gli ha fatto capire la gravità di quanto affermava. In conclusione il ragazzino avrebbe in qualche modo cercato di farla pagare alla mamma, "rea" di non averlo accompagnato dall'amica, che a quanto pare avrebbe tenuto il gioco. Fortunatamente tutto si è risolto per il meglio.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 12 Gennaio 2015, 15:24