"Ha sottomesso la moglie e la figlia per 31 anni".
Ispettore di polizia allontanato dalla famiglia

"Ha sottomesso la moglie e la figlia per 31 anni". ​Ispettore di polizia allontanato dalla famiglia

di Nicola Sorrentino
SCAFATI. Sottomesse, madre e figlia, alla violenza fisica e verbale del padrone di casa. E per 31 anni! E’ stato definitivamente allontanato da quel nucleo familiare, su volere del gip del tribunale di Nocera Inferiore, un ispettore di polizia, oggi in pensione. E’ la prima conseguenza di un’inchiesta partita nel 2015, seppur i reati contestati, secondo la procura, risalgano addirittura al 1984



Data nella quale la coppia, protagonista della vicenda, decise di sposarsi. Trentuno anni di soprusi, violenze, maltrattamenti e sopraffazioni di ogni tipo. Aspetti di un contesto familiare precario, con due figlie scappate di casa e una terza, affetta da una grave patologia, costretta a restare e a subire violenze fisiche per futili motivi. I fatti si sono svolti a Scafati, con una denuncia presentata dopo anni di sofferenza dalla moglie dell’ex ispettore, nella quale è stato stilato un lungo elenco di soprusi e sofferenze. Insulti, offese, minacce di morte e poi violenza fisica, con calci e pugni. «Non sei buona a niente, ti voglio vedere morta. Sei andata minimo con 200 uomini». Per il pm, la donna sarebbe stata totalmente "sottomessa". A essere presa di mira anche la figlia, sulla quale l’uomo non si sarebbe risparmiato. Se la colpa della moglie sarebbe consistita in presunti e «continui tradimenti», diverso sarebbe stato il discorso per la piccola. «La pericolosa personalità dell’indagato - scrive il gip - non risparmiava le figlie». Esempio: nel luglio 2015, la ragazza sarebbe finita con la testa nel water solo per essersi svegliata tardi. La moglie invece, fu aggredita e quasi soffocata, con le mani dell’uomo strette al collo. Altra volta, in seguito all’ennesima discussione, l’indagato avrebbe sputato più volte su entrambe le donne. La brutalità dei suoi atteggiamenti, caratterizzati spesso anche dall’uso di oggetti, non avrebbe avuto limiti neanche durante la gravidanza della moglie, «costretta a lavori usuranti» e a «mortificazioni private e in luogo pubblico»



Con la denuncia, giunta dopo anni per la paura di nuove violenze, il muro di silenzio fu rotto e la violenza finì. Ma per il gip, l’uomo deve ora stare lontano dalle due donne, nonostante lo stesso si sia difeso in sede d’interrogatorio, spiegando di essere lui la "vera vittima" e riferendo sull’insufficienza a badare a se stessa della moglie.
Ultimo aggiornamento: Sabato 17 Ottobre 2015, 10:59