Radio Vaticana si interroga sul fenomeno e lancia l'allarme. «E' un comportamento compulsivo. E sottolinea la difficoltà a relazionarsi direttamente con gli altri». L'emittente radiofonica di Papa Francesco ha raccolto il parere di Donatella Marazziti, docente di psichiatria a Pisa. L’App finisce per influire sulla nostra mente visto che «questi giochi così immediati, tagliano o eliminano molte delle tappe che caratterizzano il pensiero umano, dando anche una gratificazione piccola e immediata nel momento in cui si raggiunge il Pokémon o il Pokémon più raro, con una gioia effimera».
Il rischio agli psichiatri appare evidente: «La possibilità che possano cambiare delle attitudini, specificità della specie umana, che derivano dall’impegno, dal sacrificio e dall’incontro con gli altri. In particolare, si potrebbe avere un’attenuazione di quel famoso senso morale innato che ci caratterizza e che portato agli estremi – nel senso del suo affievolimento o assenza – potrebbe anche spiegare dei comportamenti abnormi».
I genitori hanno il compito di educare sin da piccoli i figli al gioco sano, che «è quello con gli altri; il gioco manuale: i giochi che implicano silenzio, tempo e rapporto con gli altri. Nessuno ha più voglia di impegnarsi a lungo: pensiamo al gioco con i mattoncini e ai Lego, in cui i bambini delle vecchie generazioni, e anche noi, ci siamo dilettati per ore e ore. Adesso, tutto, subito e immediatamente: è gratificazione nel breve termine». Insomma la App per acchiappare i mostricciattoli Pokemon nasconde molte insidie.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 21 Luglio 2016, 12:49
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