Ruby, il funzionario di polizia che la liberò
è stato promosso: sarà questore ad Aosta

Ruby, il funzionario di polizia che la liberò sarà questore ad Aosta
Funzionario della polizia diventa questore ad Aosta. Si tratta di Pietro Ostuni, il capo di Gabinetto della Questura di Milano coinvolto (e poi completamente scagionato) nel caso Ruby gate, che ha fatto tremare i vertici della Polizia milanese quando l'allora Premier Berlusconi intervenne in favore di Karima El Marough, in 'arte' Ruby rubacuori. «No, del caso Ruby non parlo, non ho mai rilasciato dichiarazioni e non intendo cominciare ora. Mi ritengo un professionista», ha dichiarato Ostuni.

Fu proprio il dirigente a ricevere, tra il 27 e il 28 maggio 2010, la telefonata con cui Silvio Berlusconi chiese e ottenne di far rilasciare la minorenne adducendo il fatto che gli fosse stata indicata come nipote del presidente egiziano Mubarak. «Acqua passata», dicono i beninformati in via Fatebenefratelli, storica sede della Questura milanese. Sicuramente questione chiusa per lui, Pietro Ostuni, 56 anni, sposato e padre di una figlia di 14, dirigente molto esperto e caratterialmente schivo, che ora, dopo un incarico come Consulente ministeriale con l'incarico speciale di sovraintendere alla complessa logistica durante Expo, è stato promosso questore di Aosta. Il definitivo - anche se lui non commenta - superamento di quel caso.

Ostuni, pugliese di Altamura, ma milanese d'adozione dal 1994, finirà ancora più a Nord, portandosi un'esperienza ragguardevole e di altissimo livello, specialmente in temi delicatissimi quali l'immigrazione, l'ordine pubblico e i grandi eventi. Ostuni infatti è stato presente, a Milano, a tutti i più gravi fatti di cronaca nera avvenuti nel capoluogo dal '94, ma soprattutto ha «superato» due cosiddette «sanatorie», quella della fine del 1998 e del 2002, dove per l'Ufficio immigrazione della Questura di Milano passarono qualcosa come «150mila regolarizzazioni» di cittadini stranieri. Un lavoro immane. E poi tantissimi eventi importanti, ogni genere di manifestazione, dalle partite di calcio al Primo maggio dei No Expo del 2015. «Sono entrato in Polizia nell'88, a 28 anni - racconta - e sono stato destinato prima a Vibo Valenza, poi in provincia di Matera, quindi a Milano, come vice dirigente di un commissariato. Poi dirigente, sempre di commissariato, e ancora, dal '98 al 2004, dirigente dell'Ufficio immigrazione, un incarico allora scottante, come ancora oggi. Nominato primo dirigente nel '94, sono stato Capo di Gabinetto per 9 anni, fino al 2013. Poi Vicario del Questore. Quindi dal 2015, con il grado di questore, sempre in Fatebenefratelli con l'incarico di dirigente ministeriale». Fino alla prestigiosa assegnazione di oggi.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 28 Gennaio 2016, 10:05
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