Fidanzati uccisi. Auto, casa e indumenti
al setaccio: si cercano tracce di sangue

Auto, casa e indumenti: si cercano tracce di sangue
PORDENONE - Nuova importante conferma nell’indagine dell’omicidio dei due fidanzati: la pistola rinvenuta nel laghetto del parco di San Valentino dai sommozzatori dei Carabinieri di Genova, sabato scorso, è quella che ha uccido i due giovani.



Ma non c’è ancora la prova schiacciante che a sparare a Teresa Costanza e Trifone Ragone sia stato il ventiseienne di Somma Vesuviana che ha ricevuto l’avviso di garanzia per duplice omicidio. Non basta intercettare la sua auto in via Interna, stabilire i suoi spostamenti attraverso tabulati e celle telefoniche.


Nessuno ha visto Giosuè Ruotolo nel parcheggio del palasport la sera del delitto.



E, soprattutto, nessuno ha visto l’assassino mentre esplodeva sei colpi pistola con una semiautomatica Beretta 7,65, un modello che risale a quasi un secolo fa. È per questo che domani i carabinieri del Ris di Parma saranno nuovamente a Pordenone. I sostituti procuratori Pier Umberto Vallerin e Matteo Campagnaro hanno disposto accertamenti irripetibili sull’auto del giovane, sui suoi indumenti e nell’appartamento che condivideva in via Colombo con altri due commilitoni e, fino all’aprile 2014, con lo stesso Ragone. Si cercano tracce di sangue... (c.a.)


Ultimo aggiornamento: Domenica 27 Settembre 2015, 11:31