Napoli, niente tasse per tre anni
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Napoli, niente tasse per 3 anni per chi denuncia usura e pizzo

di Mario Fabbroni
ROMA - Siamo ad un passo dalla resa totale, anche se il sindaco di Napoli parla di principio rivoluzionario. L’impressione infatti che sia da ultima spiaggia la nuova norma voluta da De Magistris: non far pagare le tasse comunali per tre anni a coloro che denunciano di essere stati vittime di estorsione ed usura. Beneficio che sar attribuito solo dal momento in cui viene emessa una sentenza di condanna in primo grado nei confronti dei denunciati.





Il problema è che, finora, quasi tutte le politiche finalizzate alla denuncia degli estorsori da perte delle loro vittime, hanno dato risultati altalenanti: sembrava che le associazioni anti-racket potessero offrire sostegno economico e morale, ma i fondi anti-usura sono spesso stati spesi poco e male.







Non solo. La protezione offerta dallo Stato ha spinto i denuncianti in una sorta di limbo vitale dove domina la paura della ritorsione. Insomma, basterà un triennio di franchigia totale sulle imposte locali a instillare coraggio e senso del dovere contro coloro che pretendono il pizzo a tutti i livelli?

«Si tratta di un chiaro segnale ai cittadini sul fronte del contrasto alla camorra, al racket e all’usura - sottolineano gli assessori Nino Daniele ed Enrico Panini, fautori dell’esenzione fiscale -. Restano fondamentali sia la mobilitazione civile, culturale ed artistica per favorire la presa di coscienza che la rete della solidarietà con le vittime: le attività che subiscono attentati, infatti, vanno subito rimesse in piedi».



Il primo cittadino napoletano chiarisce: «Lo sforzo deve essere soprattutto quello di realizzare una possente sinergia fra enti locali, cittadini, associazionismo antiracket, magistratura e forze dell’ordine - auspica Luigi De Magistris - per rendere efficace e potenziare il contrasto a questo fenomeno e ai clan». Intanto proprio De Magistris è stato condannato a 15 mesi di reclusione nel processo sull'acquisizione di utenze telefoniche di alcuni parlamentari (Rutelli e Mastella) quando era pm a Catanzaro. Stessa condanna per il consulente informatico Gioacchino Genchi.

Ultimo aggiornamento: Giovedì 25 Settembre 2014, 09:11