Napoli, tre omicidi di camorra in 48 ore:
Alfano vuole schierare l'esercito

Napoli, tre omicidi di camorra in 48 ore: ​Alfano vuole schierare l'esercito

di Valeria Arnaldi
«Dobbiamo zittire le pistole». È all'esercito che il ministro dell'Interno Angelino Alfano vuole affidare la soluzione della vera e propria guerra tra clan che sta insanguinando le strade di Napoli. Dall'inizio dell'anno sono state dieci le vittime.


Le ultime tre in poco più di 48 ore. Francesco Esposito, 33 anni, pregiudicato per reati connessi allo spaccio di droga, è stato ucciso sabato davanti al portone di casa. Aveva appena suonato il citofono. La moglie ha sentito il colpo d'arma da fuoco ma, quando è corsa da lui, lo ha trovato già morto. Nelle ore precedenti Giuseppe Calise, pregiudicato di 24 anni, è stato freddato mentre era in auto, al telefono con un amico, che ha sentito tutto tramite il cellulare. Pasquale Zito, 21 anni, invece, è morto tra le braccia del padre, colpito da otto proiettili. Ne erano stati sparati dieci. Per tutti si ipotizza una battaglia tra clan per il controllo di piazze dello spaccio. Il 2015 in Italia ha visto gli omicidi scendere al minimo storico. Non a Napoli, però, dove invece sono aumentati.

Per questo Alfano vuole l'intervento dei militari. «L'ho detto anche a Renzi che adesso a Napoli ci vuole l'esercito - ha spiegato, intervistato da Maria Latella su SkyTg24 - abbiamo il contingente Strade sicure, ma occorre una norma per mandare più soldati a Napoli. Ovviamente la città non va militarizzata, ma vanno diminuiti gli omicidi». La repressione dei grandi clan avrebbe lasciato molti spazi liberi per nuove realtà criminali che ora si starebbero dando battaglia. «Non sono d'accordo con chi sostiene che tanto si ammazzano tra di loro - conclude Alfano - noi non possiamo fregarcene e dobbiamo far star zitte le pistole».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 8 Febbraio 2016, 14:24
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