Lavori fasulli per aiutare l'ex ministro
Lunardi con una "colletta" da 2 milioni
di Gianluca Amadori
A fornire nuovi dettagli su uno dei più incredibili episodi relativi al "sistema Mose", è stato lo scorso giugno l’ex responsabile della società di costruzioni Condotte, Stefano Tomarelli. L’ingegnere romano, in un lungo interrogatorio, ha ricostruito le modalità con le quali l’uomo di fiducia di Mazzacurati, Luciano Neri, si "inventò" una sorta di "colletta" a favore di Lunardi, da realizzare, però, non con il denaro delle aziende, ma con i soldi del contribuente.
A sollecitare un intervento a favore dell’ex ministro, era stato Gianni Letta, a lungo sottosegretario alla presidenza del Consiglio con Silvio Berlusconi. E a Venezia non si perse tempo: «Mazzacurati mi disse che avrebbero potuto fare due riserve: una di Fincosit e una di Condotte, fittizie, che, sommate 2 milioni l’una, 2 milioni l’altra, avrebbero fatto 4 milioni». In sostanza Mazzacurati suggeriva di far lievitare falsamente i costi di alcuni lavori del Mose: il ricavato (proveniente dagli stanziamenti statali per l’opera) sarebbe stato poi girato all’ex ministro. E voilà. Con i soldi spillati allo Stato, Lunardi avrebbe potuto risarcire il danno all’Erario.
Ultimo aggiornamento: Domenica 2 Novembre 2014, 18:13