Morto Umberto Eco, autore geniale de "Il nome della rosa" -Twitter

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Umberto Eco, uno dei più grandi scrittori contemporanei, è morto all'età di 84 anni. Il decesso è avvenuto alle 22.30 di ieri nell'abitazione di Milano. 
 

Eco, autore di 43 libri (7 i romanzi) era nato ad Alessandria il 5 gennaio del 1932. Tra i suoi maggiori successi letterari 'Il nome della rosa' del 1980 e 'Il pendolo di Foucault' (1988). Il suo ultimo libro, 'Numero zero', è stato pubblicato lo scorso anno da Bompiani. Oltre che di romanzi di successo internazionale, nella sua lunga carriera Eco è stato autore di numerosi saggi di semiotica, estetica medievale, linguistica e filosofia. 



Il Nome della Rosa. Il successo planetario del semiologo imprevedibile arrivò da subito con il suo primo romanzo, Il nome della rosa, uscito nel 1980, un volumone di 618 pagine seguito poi dall'altrettanto monumentale Il pendolo di Focault dell'88, che costruiscono entrambi complesse vicende misteriche, dall'indagine poliziesca a quella esoterica, per mostrare come da tutto questo l'unico mezzo per salvarsi e' quello di usare la ragione, sapendo che ciò non porta necessariamente alla verità.

 


A più di trent'anni dalla prima uscita in occasione degli 80 anni dell'autore arrivò una versione riveduta e corretta de 'Il Nome della Rosa', il longseller che nel frattempo aveva venduto oltre 30 milioni di copie nel mondo, di cui 7 milioni in Italia ed era stato tradotto in 49 paesi. Pubblicato da Bompiani nel settembre del 1980 e diventato sei anni dopo un film per la regia di Jean-Jacques Annaud, anch'esso intitolato 'Il nome della rosa'. Un film con nel cast Sean Connery, Christian Slater, F. Murray Abramas, e che ha incassato circa 80 milioni di dollari nel mondo e ha vinto tantissimi premi, tra cui quattro David di Donatello, tre Nastri d'argento, due Bafta e un Cesar. Il film di Annaud era un 'tradimento consensuale' del libro, e lo stesso Eco, raccontava il regista, l'aveva spinto per tutto il film a tradire »bene il libro, perche' per adattare bene bisogna tradire bene«. Il film, una produzione Italo-Franco-Tedesca, era stato prodotto per l'Italia da Franco Cristaldi, ed era costato 32 miliardi di lire. 

L'ultimo, critico "Numero Zero". Il giornalismo che diventa macchina del fango, le notizie che «non è necessario inventarle, basta riciclarle» e il destino dei quotidiani che e' sempre piu' quello «di assomigliare a un settimanale». L'ultimo romanzo di Umberto Eco 'Numero Zero', il piu' snello (poco piu' di 200 pagine rispetto alle almeno 500 a cui aveva abituato i suoi lettori) nonché il più vicino al nostro tempo (il periodo di Tangentopoli), racconta la preparazione di un quotidiano, 'Domani' e di un libro 'Domani:ieri', che non usciranno mai, e mette a nudo il nostro mondo dell'informazione. È uscito nel gennaio del 2015, mentre l'autore aveva da poco annunciato l'intenzione di partecipare all'impresa editoriale di Elisabetta Sgarbi e della sua Nave di Teseo. Scrittore super best seller con 'Il nome della rosa', Eco ha venduto in totale oltre 30 milioni di copie nel mondo, di cui 7 in Italia, e i suoi libri sono tradotti in oltre 46 lingue. 'Numero Zero' e' un romanzo giallo sul cattivo giornalismo, pieno di ironia e di colpi di scena sulla storia d'Italia - come l'indagine che, partendo dall'assunto dell'esistenza di due Mussolini, vuole dimostrare che il cadavere di piazzale Loreto non era quello del duce - e su misteri e pagine oscure da Gladio alla P2, dall'assassinio di Papa Luciani alla Cia e ai terroristi rossi. «La questione e' che i giornali non sono fatti per diffondere ma per coprire le notizie» viene sottolineato nel libro.

Il cordoglio di Renzi. Profondo cordoglio per la scomparsa di Umberto Eco è stato espresso ai familiari dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi. «Esempio straordinario di intellettuale europeo, univa una intelligenza unica del passato a una inesauribile capacità di anticipare il futuro», sottolinea Renzi che con lui si era intrattenuto a Milano, a Expo, lo scorso giugno assieme al Presidente francese Francois Hollande, proprio sui temi della identità europea, dell'innovazione scientifica, della memoria e della lotta contro l'intolleranza. «Una perdita enorme per la cultura, cui mancherà la sua scrittura e voce, il suo pensiero acuto e vivo, la sua umanità», conclude il presidente del consiglio.

Il suo ultimo romanzo, “Numero zero”, uscito a gennaio 2015, è una critica al giornalismo attuale. Dovrebbe uscire invece quest’anno, a maggio, con la casa editrice La Nave di Teseo il suo ultimo libro “Pape Sata’n Aleppe”, saggio che raccoglie “Le bustine di Minerva” dal 2000 a oggi. Ad annunciarlo Elisabetta Sgarbi. 

 
 

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Pubblicato da Leggo - Il sito ufficiale su Venerdì 19 febbraio 2016
 

Ultimo aggiornamento: Sabato 20 Febbraio 2016, 16:20
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