Migranti, i vescovi contro il governo:
del tutto assente sull'immigrazione

Migranti, i vescovi contro il governo: ​del tutto assente sull'immigrazione
Ancora sbarchi di migranti, mentre la Cei va all'attacco del governo: è del tutto assente sull'immigrazione. Ieri il canale di Sicilia si è trasformato ancora una volta in una tomba per uomini, donne e bambini che scappano da guerre e disperazione: l'ennesimo naufragio di migranti - ormai se ne conta quasi uno a settimana - è avvenuto a una quarantina di miglia dalla Libia, non molto lontano dal punto dove il 5 agosto scorso è affondato un barcone con a bordo oltre 600 persone, almeno duecento delle quali sono finite in fondo al mare.







I dispersi potrebbero essere almeno 50. Recuperate 52 persone. Il gommone su cui viaggiavano, hanno detto i sopravvissuti agli uomini della Marina Militare che li hanno soccorsi e salvati - era partito nella notte dalla Libia ma a un certo punto della navigazione ha iniziato a sgonfiarsi. Un problema non nuovo visto che ormai da mesi i trafficanti di uomini che operano sulle coste libiche utilizzano gommoni monocamera, con un fondo formato da un paio di assi di legno e nient'altro.



«È il governo che è del tutto assente sul tema immigrazione». Lo dice il segretario generale della Cei, mons. Nunzio Galantino, a Famiglia Cristiana, spiegando che «non basta salvare i migranti in mare per mettere a posto la coscienza nazionale». Galantino contesta le leggi «che in buona sostanza respingono gli immigrati e non prevedono integrazione positiva».



«Facciamo quello che ci impone di fare il Vangelo e non dobbiamo giustificarci», dice Galantino a proposito dell'azione della Chiesa per gli immigrati. «Piuttosto - prosegue - è il governo che è del tutto assente sul tema immigrazione. Non basta salvare i migranti in mare per mettere a posto la coscienza nazionale». Secondo il numero due della Cei, «potremmo imparare dalla Germania e copiare le sue leggi. Invece noi abbiamo sempre scritto leggi che in buona sostanza respingono gli immigrati e non prevedono integrazione positiva. Prima la Turco-Napolitano e adesso la Bossi-Fini».



Secondo Galantino, «le pratiche per la richiesta di asilo sono lunghissime, un calvario la richiesta di permesso di soggiorno. Parcheggiamo gli immigrati qui e là in Italia. Se invece ci fosse almeno uno stracco di permesso di soggiorno provvisorio potrebbero lavorare e la gente non li vedrebbe più bighellonare in giro e non direbbe che mangiano a spese degli italiani già in crisi. Ma nessuno spiega che è la legge che impone la non integrazione».



«Una banalità spaventosa», replica poi Galantino all'accusa a Cei e Caritas di guadagnare con gli immigrati. «Nelle nostre strutture, quelle accreditate, la polizia ci porta gli immigrati e poi chi si è visto si è visto», spiega. «Noi ci arrangiamo, tiriamo fuori soldi di tasca nostra e nessuno ci guadagna», aggiunge. «Perché non vengono a vedere?», prosegue Galantino.



«I piazzisti sono molti, piazzisti di fanfaronate da osteria, chiacchiere da bar che rilanciate dai media rischiano di provocare conflitti», continua il segretario della Cei, alzando il tono delle accuse sull'immigrazione. «Ci sono vescovi che ospitano immigrati a casa propria e non si sono mai riempiti le tasche di soldi, anzi. Lo fanno anche Salvini, Zaia e Grillo?», si chiede Galantino.



Nuovi sbarchi. Sono arrivati stamane a Pozzallo con la nave Phoenix 202 migranti (151 uomini, 36 donne e 15 minori), in parte trasferiti nel centro di prima accoglienza della cittadina marinara, gli altri verso altri centri della Sicilia. Sette le persone ricoverate in ospedale: cinque in gravidanza a Modica e una per ustioni da idrocarburi, mentre, un migrante per trauma ad un polso.



La polizia di Ragusa ha fermato altri tre scafisti ritenuti alla guida dei quattro gommoni, con a bordo complessivamente 453 i migranti soccorsi dalla Guardia Costiera e sbarcati due giorni fa nel porto di Pozzallo. Altri quattro erano stati individuati e fermati già ieri. Tra i destinatari dell'ultimo provvedimento anche un 16enne e un giovane che era stato già trasferito a Messina, dove è stato prelevato e riportato a Ragusa.



Nel porto di Reggio Calabria è giunta invece la nave "Kvb 001 Poseidone" dalla quale sono sbarcati 417 migranti di varie nazionalità. Si tratta in particolare di 259 uomini, 95 donne (di cui tre incinte) e 63 minorenni. Dopo lo sbarco i migranti sono stati sottoposti alle prime cure sanitarie e ad accertamenti per l'identificazione. Le operazioni sono coordinate dalla Prefettura di Reggio Calabria. I migranti verranno trasferiti in strutture secondo il piano del ministero dell'Interno.



Solo nella gironata di lunedì erano stati oltre 1.500 i migranti tratti in salvo nel corso di 7 distinte operazioni di soccorso, a largo delle coste libiche, coordinate dalla Centrale Operativa della Guardia Costiera a Roma del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 12 Agosto 2015, 21:36