Maria, scomparsa a Reggio Calabria:
l'agghiacciante timore della famiglia -Foto

Maria, scomparsa nel Reggino: i timori della famiglia
Ci sono troppi dubbi e poche certezze in merito alla vicenda di Maria Chindamo, la 44enne scomparsa da Laureana di Borrello (Reggio Calabria) il 6 maggio scorso. Gli inquirenti non scartano alcuna ipotesi, ma la famiglia della donna ha paura che la scomparsa sia dovuta ad un'ipotesi decisamente agghiacciante.
 
 


Maria, infatti, era un'imprenditrice agricola stimata e benvoluta da tutti. Risulta difficile pensare che potesse avere problemi con altre persone. Eppure qualcuno, lo scorso 6 maggio, l'ha aggredita e rapita proprio davanti all'ingresso della sua azienda. La donna doveva incontrarsi, intorno alle 7 di mattina, con Alessandro Dimitrov, l'operaio straniero che lavora e vive con la famiglia nei locali dell'azienda, ed era scesa per aprire il cancello ed entrare con la propria auto. L'uomo, non vedendola arrivare, è uscito e ha trovato una scena agghiacciante.

L'auto, col motore ancora acceso, era ferma proprio lì davanti, e al suo interno c'era ancora la borsa di Maria, con tutti i suoi effetti personali. Sulla carrozzeria, però, erano presenti tracce di sangue e alcuni capelli di Maria, prova evidente che prima del rapimento ci sia stata una colluttazione e che la donna abbia tentato di opporre resistenza.

L'azienda agricola si trova circondata da altri terreni, ma nessuno dei proprietari ha dichiarato di essersi accorto di qualcosa. Difficile, tra l'altro, che ci fossero dei testimoni, anche alla luce dell'ora della scomparsa. Tutto, secondo gli inquirenti, sarebbe avvenuto nel giro di pochissimi minuti. Nei pressi del luogo del rapimento c'è una telecamera a circuito chiuso, che però risulta manomessa. Questo, secondo gli inquirenti, potrebbe accertare la premeditazione del rapimento di Maria. Al momento il fascicolo aperto dal procuratore di Vibo Valentia, Mario Spagnuolo, è a carico di ignoti. Si indaga per sequestro di persona, omicidio e occultamento di cadavere.

Le sensazioni del fratello e dell'anziana madre della donna non sono affatto positive. C'è un dettaglio che non smette di tormentarli: la data della scomparsa. Maria, infatti, si era separata dal marito Ferdinando Punturiero e da Rosarno era andata a vivere a Laureana con i tre figli avuti da lui. L'uomo, non sopportando l'idea di divorziare, si tolse la vita nei terreni di proprietà della moglie l'8 maggio dello scorso anno. E ora la famiglia di Maria teme che la scomparsa sia legata ad una possibile vendetta da parte dei parenti di Ferdinando. Come riporta Giallo, c'è una consuetudine della 'ndrangheta e della criminalità comune riguardante le vendette: vanno consumate entro la mezzanotte dell'ultimo giorno dell'anno successivo al fatto da vendicare.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 3 Giugno 2016, 21:28
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