Marcello, morto investito in Thailandia:
i genitori chiedono giustizia per il figlio -Foto
di Alfonso Parziale
Il giovane, studente all'Università degli Studi del Sannio, al corso di laurea magistrale in Giurisprudenza, si trovava nell'isola a sud del golfo della Thailandia. La mattina del 9 settembre stava rientrando nel residence dove alloggiava con una motocross noleggiata sul posto, percorrendo la strada da Ban Taling-Ngam verso Ban Huathanon, all'altezza della scuola «Saumi Business Administration», quando è stato falciato da una vettura Toyota Tiger 4 che ha invaso la corsia opposta. Un impatto violento che non gli ha lasciato scampo, nonostante indossasse il casco. Sulle responsabilità del sinistro non emergono dubbi. La Polizia thailandese infatti, intervenuta per i rilievi, ha contestato il reato di «guida imprudente, causando lo scontro con altro veicolo, il decesso altrui e danni ai beni» ad un 25enne del posto, impiegato con mansioni di autista della società Siva Grand View Co. Ltd. L'uomo infatti era alla guida di un pick-up di proprietà della stessa azienda.
I familiari di Marcello, oltre all'immenso dolore per l'assurda perdita, si sono subito trovati ad affrontare un'enormità di problemi legati alla distanza, alle procedure e alle leggi del Paese asiatico totalmente diverse dalla legislazione italiana.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 13 Novembre 2015, 18:15