Maratoneta inseguito dai banditi col machete
durante la gara: "Erano assetati di sangue"

Maratoneta inseguito dai banditi col machete ​durante la gara: "Erano assetati di sangue"
PORDENONE - Danilo Callegari temeva gli squali e gli animali della savana, ma una volta sbarcato in Tanzania, dopo la traversata a nuoto di 50 chilometri partita da Zanzibar, ha scoperto come l'animale più pericoloso della terra resti sempre l'uomo, specie se armato di machete e, come ha descritto lo stesso sportivo pordenonese, «con gli occhi di sangue».

La brutta avventura, però è fortunatamente finita bene, ma quanta paura. In questi giorni, infatti, il trentunenne Danilo Callegari sta affrontando l'Africa Extreme, un'impresa che prevede la traversata di un lembo di Oceano Indiano (già completata), una lunga serie di maratone in Tanzania e infine la scalata (con successiva discesa senza campi intermedi) del Kilimangiaro.



E proprio nel mezzo della terza tappa, Callegari ha rischiato grosso. «Ero solo - spiega Callegari - quando un uomo adulto con faccia poco raccomandabile e occhi ripieni di sangue, mi ha passato in sella ad una moto squadrandomi da testa a piedi, tornando indietro dopo soli cento metri, risquadrandomi in un modo che non mi era affatto piaciuto. Ecco quindi la mia decisione di togliere l'orologio dal polso e infilarmi dentro dei cespugli mimetizzandomi al meglio in attesa di un suo ritorno per concludere l'opera. E così è stato. Due moto una con lui e l'altra con altri due uomini armati di machete. Vedevo che mi cercavano ma non mi hanno beccato e se ne sono tornati indietro».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 16 Ottobre 2015, 19:41