Salvatore, ucciso per errore dalla camorra:
al killer che sbagliò, 800 euro anziché tremila

Salvatore, ucciso per errore: al killer che sbagliò, 800 euro anziché tremila
Fu ucciso come un boss di camorra ma lui con la camorra non c'entrava nulla: Salvatore Barbaro, vittima innocente, incensurato e del tutto estraneo a dinamiche criminali, fu ferito a morte il pomeriggio del 13 novembre 2009 da 5 colpi esplosi da una semiautomatica calibro 9, di marca sconosciuta e mai sequestrata, mentre era alla guida di una «Suzuki Swift», un'auto dello stesso tipo di quella usata dal vero obiettivo del commando, il boss Ciro Savino. Per questo errore, al killer venne ridotto il compenso: 800 euro invece di tremila. Fu comunque pagato perché venne ritenuto responsabile del tragico errore lo «specchiettista», cioè colui incaricato di indicare il target. Sulla sorte di quest'ultimo, i collaboratori di giustizia sono stati vaghi e, al momento, non è stata fatta luce sulla sorte che gli è toccata. Anche dalle intercettazioni telefonica emerse che qualcosa era andato storto: la fidanzata del mandate chiese al suo uomo se fosse stato avessero festeggiato l'omicidio. Il boss, seccato dalla domanda, risposte che era meglio lasciar cadere l'argomento.

Oggi, dopo sette anni, sono state arrestate 4 persone e si è accertato che Salvatore fu ammazzato per sbaglio. La sua unica 'colpa' fu quella avere un'automobile dello stesso modello di un affiliato al clan. E così fu scambiato per un boss ed ucciso come un boss. Oggi i carabinieri della Compagnia di Torre del Greco (Napoli) hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere - emessa dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Dda partenopea a carico di quattro persone, già detenute: Natale Dantese (41bis), Antonio Sannino, Vincenzo Spagnuolo (colui che sparò), Pasquale Spronello.

Sono ritenuti dagli inquirenti esponenti del clan Ascione ? Papale da anni in lotta con i rivali Birra ? Iacomino per il controllo di affari illeciti a Ercolano (Napoli).
Salvatore Barbaro era detto 'il cantante' perché amava esibirsi in locali del Vesuviano con canzoni neomelodiche. Era conosciuto dagli amici come una brava persona, solare e sempre disponibile. Aveva un figlio, allora di tre anni e, come raccontarono alcuni amici, avrebbe dovuto sposarsi un mese dopo l'agguato. Quel pomeriggio di sette anni fa percorreva via Mare a bordo della Suzuki Swift con accanto un'altra persona. All'altezza dell'ingresso secondario degli Scavi archeologici, fu raggiunto dai proiettili alla zona cervicale, alcuni dei quali danneggiarono la carrozzeria dell'auto, e morì all'istante. Le indagini hanno appurato che in realtà Barbaro era stato scambiato per un affiliato al clan rivale con il quale aveva in comune solo lo stesso modello di auto. L'episodio è stato ricostruito grazie ad intercettazioni telefoniche e al contributo di collaboratori di giustizia. I provvedimenti eseguiti stamane sono un ulteriore sviluppo delle indagini che hanno permesso di fare luce sulla lotta durata anni tra i due clan rivali nella città di Ercolano. 

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 24 Febbraio 2016, 20:18
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