L'ingegnere massone e la manager: chi sono i fratelli Occhionero

L'ingegnere massone e la manager: chi sono i fratelli Occhionero
Due fratelli molto uniti, determinati e capaci nelle loro attività, svolte con «notevole scaltrezza», e abituati a uno stile di vita internazionale, con residenza londinese anche se il domicilio era romano, e la capacità di relazionarsi con l'estero, in particolare con gli Stati Uniti. È il profilo dei due arrestati che emerge dalle carte dell'inchiesta della procura di Roma che accusa di spionaggio informatico nei confronti di politici e istituzioni, l'ingegnere nucleare di 45 anni Giulio Occhionero, nato a Roma, e la sorella Francesca Maria, 48 anni, nata a Medford negli Usa.
 
 

Proprio per questo motivo Francesca Maria, manager da tanti anni dopo una laurea e un dottorato in chimica e runner appassionata con tempi ottimi in maratone e corse competitive, è in possesso della cittadinanza americana. Una donna con passioni e capacità diversificate, che arrivano anche alla recente start up di una casa vacanze a Roma. Giulio, invece - massone del Goi - viene descritto dalle fonti investigative come un soggetto particolare, che ha fatto per anni vita monastica, con un numero molto ridotto di frequentazioni e poca socialità.

Quando è stato arrestato ha dimostrato di essere una persona presente a se stessa. Tra l'altro aveva capito, o meglio saputo, che c'era attenzione della polizia attorno a lui tanto che aveva tentato di distruggere i server. Ma non si aspettava un'irruzione in casa sua in una zona elegante del nord della Capitale. Da circa quindici anni Francesca Maria - racconta il suo curriculum su Linkedin - ha ricoperto «ruoli direzionali all'interno di diverse società e in consigli di amministrazione, occupandosi e maturando quindi esperienza sia nei settori tipicamente connessi allo start up di nuove aziende, alla gestione aziendale in genere (gestione del personale, dell'amministrazione, del contenzioso - legale, societario, amministrativo e giuslavoristico) che in quelli più direttamente legati alla gestione delle relazioni con la clientela».
 
 

Dall'ordinanza di custodia cautelare emerge lo stretto rapporto tra i due fratelli e il loro forte senso di protezione nei confronti dell'anziana madre. «Giulio ti prego di non coinvolgere mamma nei nostri problemi, mi sembra che sia già abbastanza coinvolta e che ci sta aiutando più del dovuto», dice in un messaggio whatsapp Francesca Maria al fratello. Uno dei punti cruciali dell'inchiesta riguarda la Westlands Securities, società privata fondata nel 1998, con cui hanno avuto rapporti lavorativi ad alto livello (managing director) entrambi i fratelli: una realtà «operante nel campo dell'investment banking» e che ha fornito, tra l'altro, consulenza al governo statunitense, in un'operazione commerciale per la costruzione di infrastrutture nel porto di Taranto.

Un aspetto messo in rilievo dalle indagini è il legame di Giulio con «gli ambienti della massoneria italiana, in quanto membro della loggia 'Paolo Ungari - Nicola Ricciotti Pensiero e Azionè di Roma, della quale in passato ha ricoperto il ruolo di maestro venerabile, parte delle logge (la n. 773) del Grande Oriente d'Italia», si legge nell'ordinanza. E tra i nominativi presenti nel database sequestrato vi sono proprio «elementi di vertice della massoneria italiana»: il sospetto degli inquirenti è che «l'interesse che Giulio Occhionero nutre nei confronti dei suoi fratelli massoni, possa essere legato a giochi di potere all'Interno del Grande Oriente d'Italia» E Giulio era pronto anche a «cambiare lavoro», avendo subodorato che per lui tirava una brutta aria: dalle carte sono emersi, infatti, i suoi recenti contatti con con «cacciatori di teste» esteri (Gran Bretagna, ma anche Irlanda e Polonia) per avere nuovi incarichi in aziende importanti come Deutsche Bank per la sua sede londinese. 

Giulio e Francesca Occhionero, i due fratelli arrestati nell'inchiesta della Polizia sul cyberspionaggio, avrebbero amministrato società collegate a Salvatore Buzzi, uno dei principali imputati del processo a Mafia Capitale.
Lo scrive 'L'Espressò nell'edizione on line sottolineando che Francesca e Giulio sono stati «rispettivamente presidente del cda e amministratore della Rogest, oggi fallita, una delle società immobiliari riferibili a Salvatore Buzzi e alla cooperativa 29 giugno finite sotto sequestro giudiziario a giugno del 2015». Gli Occhionero, prosegue il settimanale, «hanno svolto il loro ruolo in Rogest per circa un anno e mezzo fra il 2006 e il 2007. Fra gli azionisti della Rogest ci sono stati la Edil House 80 di Andrea Munno, con un passato nell'estrema destra, la Luoghi del Tempo di Lucia Mokbel, sorella di Gennaro coinvolto nelle inchieste su Finmeccanica, la Sarim immobiliare, pure considerata nella disponibilità di Buzzi, e la Casa Comune 2000 di Ladispoli, anche questa presente nelle carte di Mafia capitale».

Ultimo aggiornamento: Martedì 10 Gennaio 2017, 19:16
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