Italicum bis anche al Senato, via alla discussione ma è scontro tra partiti

Italicum bis anche al Senato, via alla discussione ma è scontro tra partiti

di Alessandra Severini
Un Italicum bis anche per il Senato. Il testo base della legge elettorale su cui provare a trovare un’intesa è stato presentato in commissione alla Camera dal relatore Andrea Mazziotti.

In pratica si propone di estendere anche all’elezione dei senatori l’Italicum, la legge in vigore per la Camera così come corretta dalla Consulta. Si tratta cioè di un sistema proporzionale quasi puro, con premio di maggioranza alla lista che arriva al 40%. Restano i capilista bloccati mentre il resto dei parlamentari verrebbe eletto con le preferenze. La soglia di sbarramento è fissata al 3%. Con un sistema del genere un partito potrebbe ottenere il premio in una sola delle due Camere e dunque comunque non essere in grado di governare da solo.

Lo scontro fra i partiti rimane molto alto tanto da far fatica a immaginare il raggiungimento di un accordo. L’Italicum bis, per esempio, non piace al Pd, che aveva spinto per una correzione maggioritaria sul modello tedesco (seggi assegnati per il 50% col proporzionale e per il 50% col maggioritario, con soglia di sbarramento al 5%). «Il nostro voto non è scontato», dichiara il capogruppo Ettore Rosato. Matteo Renzi è scettico sulla possibilità che la riforma arrivi in porto: «C’è chi a parole chiede una legge ma non la vuole e perde tempo».

Il testo base piace invece a FI e non incontra grosse resistenze da parte del M5s che però continua a dire di volere una legge elettorale che garantisca governabilità. Entro il 19 maggio i partiti potranno presentare proposte di modifica, mentre dal 22 cominceranno i lavori in commissione per portare il 29 la legge in aula.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 12 Maggio 2017, 09:19
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