Italia, per la prima volta giovani più poveri dei vecchi. “Al Sud più italiani che stranieri alla Caritas”

Italia, per la prima volta giovani più poveri dei vecchi. “Al Sud più italiani che stranieri alla Caritas”

di Alessandra Severini
Giovani fra i 18 e i 34 anni, spesso inoccupati o precari, residenti soprattutto al Sud. È questo l'identikit dei nuovi poveri tracciato dal Rapporto 2016 della Caritas italiana.

La povertà assoluta colpisce soprattutto gli under 35 (10,2%) mentre cala all'8,1% per la fascia 35-44 anni per scendere al 4% per gli over 65. L'altra inversione di tendenza preoccupante rivelata dal Rapporto vede, nelle regioni del Sud, più italiani (66,6%) che stranieri rivolgersi ai 1.649 Centri di Ascolto della Caritas. A livello nazionale il peso degli stranieri che chiedono aiuto continua a essere maggioritario (57,2%). Si rivolgono ai Centri sia uomini (49,9%) che donne (50,1%), con un'età media di 44 anni, per lo più disoccupati e inoccupati (il 60,8% del totale).

Chiedono un aiuto materiale, anche se spesso al disagio economico si somma quello abitativo e sociale. Davanti ad una situazione che ipoteca il futuro stesso del paese, l'organismo pastorale della Cei, ritiene che l'unica strada sia quella di un Piano pluriennale di contrasto alla miseria, che porti all'introduzione di una misura universalistica contro la povertà assoluta.

È inoltre urgente, secondo Caritas, attivare politiche del lavoro dirette a contrastare la disoccupazione, in particolare quella giovanile e promuovere percorsi di studio e formazione per i giovani. Il ministro del Lavoro Poletti promette che «nel 2017 partirà il reddito di inclusione», che potrà contare sulle risorse di un Fondo specifico da 1,5 miliardi l'anno.

Intanto da settembre è partito il Sia - sostegno per l'inclusione attiva - una misura ponte di cui possono beneficiare le famiglie in condizioni economiche disagiate con almeno un componente minore, oppure con un figlio disabile o una donna in stato di gravidanza. I 750 milioni messi a disposizione, secondo il ministro, permetteranno di «aiutare circa 200mila nuclei familiari, ovvero quasi 1 milione di persone, metà delle quali minori».
Ultimo aggiornamento: Martedì 18 Ottobre 2016, 08:47