Napoli. Minaccia Isis, San Gennaro tra gli obiettivi
sensibili: blindata la cappella con le ampolle

Isis, San Gennaro tra gli obiettivi sensibili: blindata la cappella con le ampolle

di Elena Romanazzi
Si è partiti dalla scansione con i raggi infrarossi del sito di Pompei. I militari del comando provinciale dell'Arma dei carabinieri hanno monitorato dall'alto con sofisticate apparecchiature gli scavi archeologici a caccia di eventuali anomalie. E si proseguirà, nei prossimi giorni, con controlli accurati degli obiettivi sensibili della Campania con particolare attenzione ai luoghi di culto, quelli simbolo, che potrebbero essere presi di mira dai terroristi. San Pietro nella capitale, il Duomo che custodisce l'ampolla con il sangue di San Gennaro a Napoli. Blindata la Santa Sede e allo stesso modo il Duomo.

L'allerta è a livello 4, un gradino più basso del massimo livello. Gli apparati di sicurezza operano, in sostanza, come se esistesse una reale minaccia. In 20 città italiane sono state attivate Unità operative di primo intervento (Uopi) della Polizia di Stato: squadre (ciascuna formata da cinque uomini) addestrate ad hoc per intervenire in caso di emergenza criminale di alto profilo munite di dotazioni particolari come un casco di protezione balistico (44 magnum), un giubbotto antiproiettile a prova di Kalashnikov, un'arma lunga ma anche bodycam e sistemi di puntamento laser. Il Casa - Comitato analisi strategica antiterrorismo - è riunito in maniera permanente da quando ci sono stati gli attentati terroristici a Parigi. Lo scambio di informazioni è continuo. I controlli serrati malgrado, come ripetono da tempo sia il ministro Alfano che il sottosegretario con delega ai Servizi segreti Minniti, non esiste alcun segnale concreto specifico di pericolo per il nostro Paese.

La capitale - secondo l'analisi degli 007 - è il centro nevralgico dove sono concentrate le maggiori attenzioni e un presidio del territorio più percepibile. Il Vaticano, tanto più nell'anno del Giubileo straordinario voluto da Papa Francesco, è certamente un obiettivo sensibile come testimonia la continua propaganda dell'Isis che in alcuni video e sulle proprie riviste mostra il drappo nero del Daesh sulla cupola di San Pietro. Bisogna - spiegano gli esperti - ad ogni modo distinguere quella che è una reale minaccia di possibili attentati, al momento non presente, da quanto viene analizzato a scopo preventivo dagli analisti del nostro comparto di sicurezza. In Campania non esistono reali evidenze di minacce concrete. Ma, attraverso attività di intelligence preventive, si ritiene che i luoghi di culto e i principali snodi di comunicazione quali aeroporti e stazioni di treni e metropolitane possano risultare possibili obiettivi terroristici. Pompei, come luogo simbolo della vita cattolica, ma anche il Duomo che custodisce il sangue di San Gennaro.

I recenti attentati francesi, dimostrano come i luoghi con alto valore simbolico possono attirare più facilmente le attenzioni dei gruppi terroristici. È l'integrazione a fare la differenza.
Nel capoluogo campano - sottolineano gli analisti - vi è un buon livello di integrazione tra la popolazione e la comunità musulmana. Un elemento decisivo per scongiurare il pericolo di estremisti sul territorio. La propaganda del Daesh ha vita più facile proprio dove c'è emarginazione e i livelli di integrazione sono minori.

Ultimo aggiornamento: Domenica 6 Dicembre 2015, 17:07