La donna, figlia di un imprenditore bresciano, si era sposata con il tunisino con rito islamico nel 2010, matrimonio poi confermato con rito civile nel 2015. Si era convertita all'Islam e portava il burqa, è indagata dalla Procura di Brescia, pm Silvia Bonardi, per arruolamento con finalità di terrorismo. Nel provvedimento di espulsione dall'Italia è previsto che il marito per dieci anni non potrà rientrare nel nostro Paese.
Sulla propria bacheca Facebook - utilizzata per comunicare con il coniuge - scriveva: «Io vivo qui solo con il mio corpo invece la mia anima e il mio pensiero sono in un posto molto lontano». «Oh Allah ti chiedo una morte nel tuo sentiero - c'è ancora scritto -, e Ti chiedo una morte nel paese del tuo profeta.
Il Paradiso il Paradiso il Paradiso giuro che non ce la faccio ad aspettare». «Che Allah ti conceda Shahada (martirio) e un posto nel paradiso», si legge sulla bacheca Facebook della donna. Esternazioni alle quali il marito apponeva il proprio consenso. E inoltre, espliciti riferimenti della donna al jihad «Dio dai la tua gloria ai Mujahedin sul tuo sentiero e falli vincitori sulla terra».
Ultimo aggiornamento: Martedì 7 Giugno 2016, 11:52
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